1990, autogol Ferrari: Alain ha un nemico in casa

Ventiduesima puntata

Ayrton Senna versus Alain Prost: anche il Mondiale 1990 è un affare a due tra gli eterni rivali. Dopo le roventi polemiche innescate dall’incidente di Suzuka 1989, con il francese che avrebbe deliberatamente provocato l’uscita di pista di entrambi per aggiudicarsi matematicamente il titolo con una gara d’anticipo, il fuoco arde sotto la cenere. Ma Prost ha un nemico anche in casa: Nigel Mansell. Il Leone non vince con la Ferrari dal Gran Premio d’Ungheria dell’anno prima e vuole riscattare una stagione fin qui amara di risultati (solo due podi) facendo suo il GP del Portogallo, sulla pista di Estoril. 

Ma per farlo deve prima di tutto contenere il compagno di squadra Prost, che scatta accanto a lui dalla prima fila. Il francese, molto più avanti nella classifica iridata e unico a poter ancora contendere il titolo a Senna, spera nell’aiuto dell’inglese per tenere a debita distanza la McLaren del brasiliano. Invece accade esattamente il contrario. Al via, infatti, Nigel si mette subito di traverso e stringe Alain contro il muretto dei box. Un episodio incredibile di cui si parlerà per anni. La manovra, che si rivelerà un autogol clamoroso per le ambizioni della Rossa, permette alle McLaren di Senna e Gerard Berger di passare entrambe le auto del Cavallino e involarsi al comando della gara. Prost, arrabbiato e frustrato, si ritrova quinto. Da parte sua, Mansell sfrutta il valzer delle soste ai box di metà gara per guadagnare la seconda piazza, beffando Berger. 

Nel finale il Leone completa la rimonta raggiungendo e scavalcando Senna, il cui secondo posto è oro colato, perché gli permetterebbe di guadagnare altri due punti su Prost. Il francese, nel frattempo, supera Berger e agguanta la terza posizione. Il francese ne ha di più del brasiliano, ma la corsa viene improvvisamente interrotta in seguito all’incidente in conseguenza del quale Alex Caffi resta intrappolato nella sua Arrows. Nigel porta così a casa il terzo successo per Maranello nonostante un brivido finale, quando si tocca con il doppiato Philippe Alliot. Senna è secondo e a fine gara ringrazia platealmente il vincitore, per la rabbia e lo sconforto di Prost, che critica aspramente la strategia Ferrari, rea di aver favorito il pilota sbagliato. Dietro alle due Rosse e alle due McLaren si classificano nell’ordine Nelson Piquet e Alessandro Nannini, entrambi su Benetton Ford.     

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