Nel decimo anniversario del terribile incidente sugli sci, avvenuto a Meribel il 29 dicembre del 2013, pubblichiamo le cronache di due Gran Premi, datati 1999, che videro protagonista, nel bene e nel male, il grandissimo Michael Schumacher (foto di copertina di Franco Bossi).
Trentasettesima e trentottesima puntata.
Gran Premio di Monaco 1999
Schumi domina nel Gran Premio salotto
La quarta pole consecutiva di Mika Hakkinen ha una coda polemica: il finlandese, durante il giro cronometrato, non si avvede delle bandiere gialle a bordo pista e tiene giù il piede. I commissari lo graziano e la Ferrari si inalbera. La partenza rimette le cose a posto, perché Mika si fa sorprendere da Michael Schumacher, sempre a suo agio nel Gran Premio salotto. La McLaren fatica a tenere il ritmo del Barone Rosso, che guadagna vistosamente terreno. Fino al 36° giro le posizioni restano più o meno invariate, poi David Coulthard, con l’altra McLaren, rompe il motore e si ritira. Quando i giochi per il podio sembrano fatti, Hakkinen scivola sull’olio perso dalla Tyrrel di Takagi e finisce lungo, dando strada a Eddie Irvine. Per la Ferrari si concretizza così la prima doppietta stagionale. A punti entrambe le Benetton di Giancarlo Fisichella e Alex Wurz, agevolati dal ritiro di Rubens Barrichello mentre era quinto.
Gran Premio del Canada 1999
Schumacher firma il “muro dei campioni”
Il «muro dei campioni» fa un’altra vittima illustre. La famigerata barriera di Montreal non concede sconti nemmeno a Schumacher, che percorre a velocità esagerata la chicane che immette sul rettilineo d’arrivo e va a rovinare la sua Ferrari contro il muro di fronte alle tribune dei box. Una beffa atroce per il tedesco, saldamente in testa sin dalle qualifiche, che restituisce in questo modo il favore ad Hakkinen, protagonista a Imola di una disavventura simile. E proprio il finlandese eredita la leadership della corsa, mantenendola fino alla fine nonostante una serie infinita di interventi della safety car, mandata in pista per consentire agli addetti di ripulire il tracciato dai detriti persi dalle monoposto incidentate. Anche alla prima chicane c’era stato un “tafferuglio”, con Jarno Trulli che, finito largo, travolgeva Jean Alesi e Rubens Barrichello. Auto di servizio ancora in pista nei primi giri a causa di un botto del rientrante Zonta all’ingresso dell’ultima curva. Stessa sorte per il canadese Jacque Villeneuve, che davanti ai suoi tifosi firma il muro già “baciato” da Schumi. Hakkinen ha quindi via libera, mentre alle sue spalle c’è bagarre per i restanti gradini del podio. Dietro al campione del mondo si classificano la Benetton di Fisichella e la Ferrari di Irvine, protagonista di un contatto con la McLaren di Coulthard e autore nel finale di una mini rimonta ai danni di Diniz, Herbert e Ralf Schumacher. Fuori anche Frentzen, che si era portato al secondo posto approfittando di un’indecisione di Fisico nel doppiaggio di Badoer e Panis: il tedesco, senza freni, si schianta contro le barriere e si procura una mini frattura alla gamba sinistra. Curioso che la prima vettura a tagliare il traguardo sia la safety car, rispedita in pista dopo l’incidente di Frentzen.