La notte degli Oscar
Le pagelle del Gran Premio d’Ungheria.
PIASTRI 9 – La prima vittoria non si scorda mai, nemmeno se ottenuta con la macchia dello scambio di posizioni. Un neo che non scalfisce il talento dell’australiano e non toglie nulla ai suoi meriti. Oscar costruisce il successo alla partenza, beffando Norris che come da tradizione si muove al rallentatore. Gestisce la leadership come un veterano, forte di una McLaren che, aggiornamento dopo aggiornamento, è diventata l’auto da battere. Nel parco chiuso e sul podio festeggia come se fosse arrivato decimo: la Formula 1 ha scoperto un nuovo Raikkonen?
NORRIS 8 – E’ il pilota più veloce della griglia sulla vettura migliore, eppure non vince quasi mai. Dovrebbe allenarsi nelle partenze, che canna sempre. Piastri lo sposta in partenza senza troppi complimenti, e lui fa lo stesso per resistere a Verstappen, che spedisce nella via di fuga. Tra Lando e Max ormai è una lotta senza quartiere. Quando si ritrova in testa per ragioni di “strategia”, regala 20 giri di suspense al muretto, poi dà strada controvoglia a Piastri e taglia il traguardo in seconda posizione. Ancora un gradino basso del podio, il ventesimo. Ma volente o nolente è il personaggio del momento in Formula 1.
HAMILTON 8 – 200 podi ma non li dimostra, perché ha ancora tanta voglia di correre e di lanciarsi in nuove sfide: Lewis è un eterno Peter Pan. Dopo due anni difficili, torna ad aggiornare il libro dei record, a cui da un paio di GP aggiunge pagine nuove. Altri 200 di questi podi!
VERSTAPPEN 5 – Un conto sono l’agonismo, l’insaziabile fame di vittorie, la grinta, un altro l’arroganza, la maleducazione e il non saper accettare le sconfitte. Questo Max non ci piace, perché è troppo facile essere gentlemen nelle vittorie: bisogna esserlo soprattutto nelle sconfitte. L’olandese in Ungheria ha mostrato il lato peggiore di sé.
LECLERC 7 – Un quinto posto per la Casa di Maranello dovrebbe rappresentare una cocente sconfitta, invece siamo qui a esaltarci per il piazzamento di Leclerc, veloce soprattutto nello stint centrale, con gomme hard. Per il monegasco un’iniezione di fiducia in vista delle prossime gare.
SAINZ 6 – Sbaglia la partenza ed è costretto a rincorrere. Come ritmo non c’è male, ma non ci si strofina le mani per un sesto posto.
PEREZ 5,5 – Ennesimo botto in qualifica e solito start dalle retrovie. In gara rimonta soprattutto grazie alla strategia. Più di così, comunque, non poteva fare.
RUSSELL 5 – Disastroso in prova, appena sufficiente in gara.
TSUNODA 7 – E’ tornato il giapponesino che regala punti d’oro alla Racing Bulls.
STROLL 6 – Un punto e la soddisfazione di lasciarsi Alonso alle spalle. Per Fernando, che debuttava in F.1 quando Piastri era appena nato, un periodo nero.