Moto e videogiochi, qualche titolo entrato nella storia

Nel corso di quasi quarant’anni, il mondo dei videogiochi in ambito moto ha collezionato diversi titoli, alcuni dei quali hanno fatto storia. Ne citiamo qualcuno.

Alzi la mano chi non ha mai usato una tastiera oppure un joystick più o meno wireless per simulare l’adrenalina di una gara in moto, tra pieghe, impennate, accelerate e sorpassi.

Non sarà una lunga e corposa rassegna, ma possiamo indicare qui qualche titolo che sicuramente ha fatto la storia del bike racing. E se ne abbiamo dimenticato qualcuno, segnalatecelo pure.

Nel 2024 cade l’anniversario del mezzo secolo dal primo videogioco in tema di guida, qualche titolo lo abbiamo recensito anche noi.

Excitebike – 1984

Pubblicato dalla Nintendo Entertainment System (NES), è un gioco che ha per protagonista il motocross: bisogna percorrere nel più breve tempo possibile lo sterrato ondulato che appare di profilo. Velocità e stabilità sono fondamentali per tenere la moto allineata durante l’atterraggio e per evitare di mangiare la polvere degli avversari.

Speed King – 1985

Pubblicato a metà anni 80 dalla Digital Integration niente meno che per il Commodore 64, è un tipico videogioco da terza persona, con la visuale dietro la motocicletta e per giocatore singolo. Una competizione di 20 piloti, con tre livelli di difficoltà su dieci circuiti reali: con un cambio manuale a sei rapporti la moto poteva raggiungere sui rettilinei una velocità folle. L’ anno successivo la Mastertronic mise in commercio anche la versione per PC.

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Hang-On – 1985

Il titolo deve il nome alla movenza dei motociclisti usata in piega per “reggersi” appunto alla moto. Pubblicato da SEGA , arrivò prima nelle sale giochi , dove una carena montata su un macchinario idraulico consentiva al giocatore di simulare l’inclinazione, aumentando così a dismisura la realtà (e parliamo di fine anni 80).

Successivamente viene pubblicato da Sega SG-1000, Master System, MSX e PC-88 per il gaming casalingo.

Usando sempre la tecnica della terza persona, il giocatore gareggia lungo un percorso lineare attraverso diversi livelli. Compito di ogni livello è raggiungere un cosiddetto checkpoint , che permette di ottenere un bonus tempo per poter proseguire. In caso contrario la sessione del gioco termina. Proprio per questo lo si può considerare una corsa motociclistica contro il tempo.

Road Rash – 1991

Pubblicato dalla Electronic Arts, possiamo a tutti gli effetti considerarla una gara motociclistica “illegale”, dove il pilota deve qualificarsi nelle prime tre posizioni, pena l’esclusione, usando qualsiasi mezzo. Oltre a cimentarsi nel traffico, il giocatore deve tirare calci e pugni all’avversario per farlo cadere dalla moto, stando attento a sua volta di non essere randellato o arrestato dalla polizia. Più si va avanti e più i piloti diventano veloci e aggessivi. Da qui il titolo, che fa riferimento alle ustioni e alle ferite sulla pelle quando si entra in contatto ad alta velocità con l’asfalto.

Ad ogni vittoria il giocatore ha un compenso economico che gli permette di riparare o potenziare la propria moto o addirittura di pagare la cauzione ed uscire di galera.

Motocross Madness – 1998

Microsoft pubblica alla fine degli anni Novanta questo leggendario titolo, che mette a disposizione diverse modalità di gioco, per permetterti di diventare il miglior pilota di motocross in circolazione, che si destreggia tra polvere e fango.

GP500 – 1999

Pubblicato sui PC da Micropose e Melbourne House, viene considerato il padre delle simulazioni di bike racing per alcuni motivi. Innanzitutto la grafica, con un modello fisico del pilota quasi da simulazione e che permetteva tra l’altro di scegliere alcuni dei piloti della stagione 1998 della classe 500cc, come Max Biaggi e Mick Doohan. Inoltre i circuiti sono aggiornati con tracciati e scuderie dell’anno. Ogni moto aveva caratteristiche uniche in base al modello, ma soprattutto si hanno due chicche tecnice: l’usura delle gomme e la ripartizione della frenata, divisa tra freno anteriore e posteriore. Si trattava di una novità particolarmente gratificante, che senza ombra di dubbio rivoluzionò il genere: si può guidare con il proprio stile, picchiettando leggermente su freno posteriore per imprimere direzionalità, o appendersi con decisione a quello anteriore.

Tourist Trophy: The Real Riding Simulator – 2006

Progettato dalla Polyphony Digital, esce per la PlayStation2 e a livello visivo non ha rivali, utilizzando lo stesso motore grafico di Gran Turismo – della stessa casa produttrice – e lo sfrutta al meglio delle capacità, alleggerito anche dalla presenza di massimo 4 moto in pista.

Le animazioni dei piloti stupiscono per la loro veridicità, sia in fase di caduta che di gara. Il dettaglio delle moto non delude, ogni modello è assolutamente riconoscibile dal fan più attento, sia per quanto riguarda la forma, colori, adesivi e quant’altro. Il parco mezzi è però notevolmente ridotto, sia per un numero esiguo di produttori sia per quanto riguarda l’esclusione di tutta la categoria di moto da cross e da enduro.

MotoGP – 2001

La Namco pubblica per PlayStation il videogioco ufficiale per gli appassionati del motomondiale, che fino ad allora era assente. Il primo capitolo è basato sulla stagione del 99 della classe 500, consiste di 54 sfide su cinque circuiti internazionali, mentre le moto in dotazione sono 32, con tutte le scuderie presenti. Oltre al singolo giocatore, è prevista la possibilità del multiplayer. Di grande impatto la sigla iniziale, che monta immagini vere dei piloti in gara lavorate con effetti computerizzati. La grafica non è ovviamente ai livelli delle ultime edizioni, con il fattore realismo sottotono. Ciò nonostante, è il capostipite di un capitolo arrivato alla ventunesima edizione. Di cui ammirate l’immagine in evidenza all’articolo. L’ avete riconosciuta, vero?

Avete altri titoli da proporre, che vi sono rimasti nella memoria? Fatecelo sapere, li aspettiamo!

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Una risposta

  1. arcade game console for tv ha detto:

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