Da Tavullia e Coriano, lungo la via Emilia della passione

Oggi parliamo di… pellegrinaggi. Ovviamente il riferimento non è a Lourdes, a Fatima o a Medjugorje. E nemmeno al Cammino di Santiago de Compostela o alla via Francigena. I pellegrinaggi tanto cari agli appassionati di motori hanno come destinazione ben altri luoghi, altrettanto sacri, con rispetto parlando. Un esempio: chi, tra gli amanti della Formula 1 non ha mai fatto una puntatina a Maranello, dove ha sede la Scuderia Ferrari? Ebbene, Maranello sta al Cavallino come Borgo Panigale alla Ducati. Oppure Noale all’Aprilia. Ma i veri obiettivi del turista-tifoso sono i paesi d’origine dei loro idoli. Uno su tutti: Tavullia. Fino a 25 anni fa, questo piccolo borgo incastonato tra le colline marchigiane e la riviera romagnola era praticamente sconosciuto.

SI RESPIRA BENZINA A PIENI POLMONI – Ma da quando Valentino Rossi ha cominciato a correre, e soprattutto a vincere, nel Motomondiale, il suo paesello ha acquisito una popolarità planetaria. A Tavullia si respira odore di benzina a pieni polmoni. Il nome, la faccia e soprattutto il numero di Valentino sono ovunque: sui balconi, nei bar, sui cartelli stradali… Nella piazza del municipio giganteggia un murales con “l’effigie” del campione. Poco lontano, a metà salita che porta a una chiesetta, si apre un’altra piazzetta dove hanno sede il fan club del 46 e il suo ristorante-pizzeria. Proprio così: Valentino è il proprietario di questo locale che oltre a servire piatti e pizze permette al cliente di ammirare alcuni cimeli del campione: moto, caschi, tute, foto.

UN PAESE TUTTO GIALLO – Nel cortile sul retro, che si affaccia sulla meravigliosa vallata, c’è un negozietto che vende gadget di Rossi e degli altri piloti dell’Academy. A Tavullia, poi, ci sono la sede della VR46, un’azienda che produce merchandising per decine di piloti, e il famoso ranch, che lo stesso Valentino ha fatto costruire per allenarsi con i suoi colleghi-amici. Spostandosi di qualche chilometro in direzione Nord c’è un altro piccolo paese diventato famoso grazie a un suo illustre concittadino. Parlo di Coriano, nella provincia di Rimini. A Coriano è cresciuto il grande Marco Simoncelli, il pilota dalla chioma inconfondibile scomparso prematuramente nel 2011.

RICORDANDO IL SIC – Anche Coriano è meta di un vero e proprio pellegrinaggio. Coriano e Misano Adriatico, sede del GP di Imola e della riviera di Rimini, distano pochissimi chilometri. I più avventurosi coprono la distanza perfino a piedi. Appena entrato nel paese di Simoncelli, uno striscione accoglie i visitatori. Sopra c’è scritto: “Un campione, un mito, una leggenda”. Pochi metri più in là c’è la piazza principale, dove è stato eretto un monumento in memoria del campione. Una sorta di lapide di marmo con sopra appoggiati il casco e le coppe del campione. Su una lastra di vetro campeggiano il numero 58 e la frase: “Mi piacerebbe essere ricordato come uno che in gara sapeva emozionare”. La disse il Sic poco prima di morire in pista. Un presagio. Nella stessa piazza c’è il museo Marco Simoncelli e una bottega che vende gadget griffati dal compianto pilota romagnolo, così da avere un ricordo “tangibile” di un viaggio indimenticabile. 

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