Matteo Bertelle, la prima volta non si scorda mai
Una stagione per imparare, una per crescere e una per vincere. Matteo Bertelle, classe 2004, ce l’ha fatta: al terzo anno nella Rookies Cup, il Mondiale Junior riservato ai campioni di domani, ha rotto l’incantesimo e conquistato il primo, storico successo. Matteo, padovano di Monselice, ha trionfato in gara-2 domenica scorsa sulla pista del Sachsering, sede del quarto round del “Mondialino” monomarca KTM. Una vittoria esaltante e meritata, che rilancia le ambizioni del baby pilota in ottica 2022. Ci sarà un posto per lui nel prossimo Mondiale della Moto3? Bertelle non è nuovo a imprese eccezionali. Nella sua ancora giovane carriera, ha già vinto sia nel campionato europeo che in quello italiano. Nel Cev è salito per due volte sul gradino più alto del podio nel 2018 a Jerez, quando aveva appena 14 anni! All’epoca correva per il Sic58 Squadra Corse, il team fondato da Paolo Simoncelli. Nel Civ, invece, ha vinto quest’anno a Misano all’esordio nella categoria. Il successo nella Rookies Cup, che negli anni ha sfornato fior fior di campioni (tra cui l’attuale leader del Mondiale Moto3 Pedro Acosta), è arrivato a distanza di sei anni dall’ultimo trionfo italiano: lo conquistò Fabio Digiannantonio nel 2015. MdiM ha intervistato Matteo dopo l’impresa del Sachsenring.
Matteo, la vittoria in Germania, peraltro condita dalla pole position, ti ha rilanciato in chiave campionato: David Alonso è primo con 125 punti, tu sei quinto a 75. Pensi di aver ancora speranza di vincere la Rookies oppure il colombiano ormai è irraggiungibile?
“Sicuramente la vittoria mi ha aiutato a recuperare un po’ di punti. Alonso è molto lontano in classifica, però, come in tutti gli sport, i campionati si vincono dopo l’ultima bandiera a scacchi. Quindi spero di continuare così e di concludere al meglio la mia stagione”.
Quest’anno hai vinto sia nel Civ che nella Rookies Cup. Ritieni sia l’anno più importante della tua carriera?
“Beh, sicuramente è un anno importante per me. Sono stato molto felice di aver vinto sia nel Civ che nella Rookies”.
Hai corso nel Civ, nel Cev e nella Rookies: ti senti pronto per una wild card nel Mondiale?
“Mi piacerebbe molto farne una. Spero che mi diano una possibilità, anche solo per vedere com’è il mio livello rispetto a quello dei più forti”.
Non posso non chiederti di Pedro Acosta: tu che ci hai corso insieme, sapevi che sarebbe stato un protagonista del Mondiale o sta andando al di là delle tue aspettative?
“Acosta per me è fortissimo. Alla Rookies mi stupiva il modo in cui gestiva le gare. Dissi subito che, una volta nel Mondiale, sarebbe stato fin da subito un top rider. Penso che riuscirà a vincere il titolo senza problemi”.
Sei un tifoso di Marc Marquez: cosa ne pensi della sua gara in Germania?
“Più che tifoso ammiro il suo modo di guidare. Già dal venerdì avevo detto al mio meccanico che secondo me vinceva lui il Gran Premio. È un gran talento. Mi piacerebbe sapere se ha qualche allenamento segreto”.
Hai altri idoli in MotoGP?
“Il mio idolo più grande, come per tutti i piloti italiani (penso), è Valentino Rossi. Ammiro tutt’ora il modo e la voglia che ha di correre e spero che prima della fine della stagione riesca a trovare la quadra con la moto, in modo che possa tornare a farci sognare”.
Come ti alleni in vista delle gare? Motocross, palestra…?
“Come allenamento faccio costantemente palestra e motard, poi per divertirmi e cambiare anche un po’ la dinamica, vado sulla moto da cross e anche in bicicletta”.
Sei nato e cresciuto in provincia di Padova: vivrai sempre lì o hai intenzione di spostarti nella cosiddetta “terra dei motori”?
“In questo momento non saprei dove andare, anche perché sono ancora minorenne e non ho abbastanza soldi” (ride).
Un pronostico sulle tre classi. Chi vincerà i Mondiali? Tre nomi secchi.
“Acosta, Gardner e Quartararo”.
Dove ti vedi nel 2022? Potrebbe essere l’anno giusto per il salto nel Mondiale?
“Lo spero tanto, sarebbe un sogno che si realizza. Intanto spero di fare bene quello che sto facendo e poi speriamo si aprano delle porte. Volevo approfittarne per ringraziare come sempre gli sponsor, la mia famiglia, la Red Bull e la Federazione Italiana”.
Un’ultima domanda: perché corri con il numero 28?
“Ci sono due motivi: il primo perché ho fatto 18 più 10, ma non so il perché… Il secondo perché il 28 è il giorno del compleanno di un mio amico e lui mi aveva sfidato a mettere quel numero sulla mia moto”.