Villeneuve, l’ultimo trionfo è una magia

Villeneuve, quindicesima puntata.

E’ la gara del famoso “trenino” con cinque vetture in fila indiana sotto la bandiera a scacchi: l’ennesimo capitolo della leggenda di Gilles Villeneuve. A Jarama non si presentano Marc Surer, appiedato dall’Ensign per far correre il munifico Eliseo Salazar (ex March) e, almeno inizialmente, l’Ats, bloccata alla dogana. Al suo posto viene fatto girare lo spagnolo Emilio de Villota con una Williams privata. Jacque Laffite vanifica gli sforzi fatti in qualifica scattando male dalla pole (l’ultima di una Ligier), complice lo scivolamento della frizione. Ne approfitta Alan Jones, che parte meglio di tutti e comincia una delle sue solite galoppate solitarie. Il ritmo che l’australiano imprime alla corsa è indiavolato e i distacchi dopo dieci giri si possono già calcolare con la clessidra. Dietro alla vettura numero 1 si forma una carovana guidata da Villeneuve, i cui crono sono di un secondo più alti rispetto a quelli marcati dallo scatenato fuggitivo.

Al 14° giro, però, il colpo di scena che non t’aspetti: Jones, fin qui impeccabile, commette un banale errore ed esce di pista. Per tornare sul nastro d’asfalto è costretto ad aspettare l’arrivo dei commissari, manovra che gli costa una quindicina di posizioni. La Ferrari di Villeneuve si issa al comando, seguita dall’altra Williams di Carlos Reutemann, che dà l’impressione di averne di più. La numero 27, infatti, ha un motore potentissimo, spinto dal turbo, ma nella parte guidata del tracciato perde tantissimo rispetto agli inseguitori. Che intanto sono diventati tre, perché dietro ai tubi di scarico di Reutemann si sono accodati John Watson e Laffite. Siamo al 60° passaggio e la gara è ancora apertissima. Villeneuve dà un saggio di bravura e persevera nella parte mista, per sua fortuna la più breve a Jarama, e poi allunga inesorabilmente sul rettifilo dei box.

Al trenino, intanto, si è aggiunto un altro vagone: la Lotus Ford di Elio De Angelis, anche lui con velleità di vittoria. Gilles è protagonista di un’altra pagina della sua leggendaria carriera, perché strenuamente resiste fino alla bandiera a scacchi a qualsiasi tentativo di attacco, trionfando nel tripudio generale. Al traguardo i primi cinque classificati sono racchiusi in poco più di un secondo: un record. Sulla piazza d’onore ci sale Laffite, mentre il gradino più basso del podio è appannaggio di Watson. Ottima rimonta di Jones, che chiude appena fuori dalla zona punti. Peggio di lui fa Nelson Piquet, che dopo aver speronato Mario Andretti innescando un pericoloso incidente, esce di pista nello stesso punto costato caro a Jones. Per Villeneuve, che nel giro d’onore resta senza benzina ma riesce comunque a portare la macchina nel parco chiuso, quello a Jarama è l’ultimo trionfo di una carriera senza eguali.

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