Spagna 1975: prima lo sciopero, poi il dramma

Diciottesima puntata

Braccia incrociate a Barcellona: al venerdì i piloti, riuniti sotto la sigla GPDA (Gran Prix Drivers Association) inscenano una protesta e minacciano di non correre il Gran Premio a causa delle barriere di protezione fissate male. Un triste presagio che alla domenica si tramuterà in tragedia. Per scongiurare lo sciopero, gli organizzatori tentano di sistemare le vie di fuga a tempo di record, aiutati dai dipendenti dei vari team. Un lavoro raffazzonato che non soddisfa Emerson Fittipaldi, il quale effettua tre giri ad andatura lenta prima di scendere dalla monoposto e comunicare che non correrà. Gli altri piloti, minacciati di querela dai commissari e messi sotto pressione dalla Guardia Civil, tornano sui loro passi e prendono parte alle prove. Le qualifiche sono monopolizzate dalla Ferrari, con Niki Lauda e Clay Regazzoni allineati per l’ultima volta in prima fila: dal GP successivo, infatti, la griglia sarà “sfalsata”.

Al via Vittorio Brambilla innesca una carambola che coinvolge la Parnelli di Andretti e le due Rosse, ponendo fine alla gara dell’austriaco e complicando non poco quella dello svizzero. Wilson Fittipaldi e Arturio Merzario seguono l’esempio di Emerson e si ritirano per protesta. La Tyrrel di Jody Scheckter va in fumo e l’olio che fuoriesce dal motore rovina la gara del debuttante Alan Jones e di Mark Neary Donohue. James Hunt prende la testa, ma la perde al settimo giro per una divagazione fuori pista. Mario Andretti ne eredita la prima posizione, ma non è una giornata fortunata per “Piedone”, che deve ritirarsi per un botto contro il guard-rail causato dalla rottura della sospensione posteriore: l’italo-americano fissa il giro più veloce, l’unico nella storia della Parnelli.

Rolf Stommelen è al comando, seguito da Carlos Pace e Ronnie Peterson, ma gli incidenti mettono fine alla gara di tutti e tre: Peterson si tocca col doppiato François Migault, mentre al leader cede l’ala posteriore, provocando un sinistro che coinvolge l’incolpevole pilota della McLaren, che si attacca ai freni per evitare lo scontro ma finisce a sua volta contro le barriere. La vettura senza controllo di Stommelen oltrepasso il guard-rail, nel punto in cui i suoi stessi meccanici avevano aiutato i commissari a montare le barriere, si capotta e investe due spettatori, un pompiere e un fotografo, uccidendoli. Nella folle carambola vengono travolti e feriti altri spettatori.

Quattro giri dopo la corsa viene fermata, perché non ci sono più le condizioni di sicurezza per andare avanti. Eppure, nel corso dell’ultimo giro valido, Jochen Mass e Jacky Ickx danno vita a un duello per la prima posizione che vede il pilota della McLaren spuntarla per un soffio conquistando l’unica vittoria in carriera, l’ultima di un pilota tedesco prima dell’era Schumacher. Carlos Reutemann completa il podio di una gara maledetta, che segnerà per sempre il destino del circuito catalano di Montjuic. A punti (dimezzati per la prima volta perché il GP è durato troppo poco) anche una donna: Lella Lombardi su March.

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