Spa 2004: bucano tutti, Michelin sulla graticola, Michael al settimo cielo

Ventisettesima puntata.

La pista di Spa regala sempre grandi emozioni, e non fa eccezione questa edizione del Gran Premio del Belgio. Al via accade il finimondo: dietro al leader Jarno Trulli, scattato dalla pole, si innesca una serie di incidenti che spinge il direttore di gara a mandare in pista la safety car. Al nuovo start le due Renault di Trulli e Alonso prendono il comando, tallonate dalla McLaren di Raikkonen e dalla Williams di Montoya, che nel frattempo hanno scavalcato Michael Schumacher. Fernando rompe dopo pochi passaggi, mentre Trulli anticipa la sosta consegnando la leadership a Kimi. David Coulthard, compagno di squadra del finlandese, fora una gommma mentre è secondo e perde terreno. Quando tutti hanno ormai effettuato il pit-stop, Raikkonen è in testa davanti a Trulli, che però comincia ad avere problemi di assetto a causa di un treno di gomme difettoso. Il destino dell’abruzzese è segnato: Schumi lo svernicia come se fosse fermo, mentre Montoya lo tampona e va in testacoda.

A metà corsa anche Jenson Button buca uno pneumatico e finisce col tamponare la Minardi dell’incolpevole Baumgartner, riempiendo la pista di detriti. La safety car fa la sua comparsa per la seconda volta, favorendo la Ferrari di Schumacher, che ha ritardato la sosta e ora può fermarsi senza perdere troppo tempo. Ma le forature non sono finite: qualche giro dopo è la volta di Montoya, anche lui gommato Michelin. Il colombiano riesce a tornare ad andatura lenta ai box ma solo per parcheggiare la vettura. A destare sospetti e preoccupazione il fatto che tutte e tre le forature abbiano riguardato la gomma posteriore destra. A fine gara i tecnici della Casa francese scopriranno che a causare lo scoppio sarebbe stato uno “scalino” di cemento presente alla chicane Bus Stop. Tornando alla corsa, quando le posizioni sembrano congelate, con Raikkonen che ha ripreso il comando, ci pensa Coulthard a rimettere tutto in discussione e a regalare un finale mozzafiato: lo scozzese tocca Klien, perde l’ala posteriore e impatta contro il guard-rail dopo un’inevitabile escursione nell’erba. Il gruppo si riaccoda in fila indiana dietro alla safety car, con Raikkonen che è abilissimo nello scaldare le gomme nel giro di rientro della vettura di assistenza. Iceman firma il record della pista e vince davanti alle due Ferrari. Per Schumacher arriva la certezza matematica del settimo (e ultimo) titolo di una carriera leggendaria.

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