Cose turche

Settima puntata

Due galli nello stesso pollaio, si sa, finiscono col beccarsi. Anzi, nel caso delle Red Bull, per scornarsi. In Turchia, complici “disordini” di scuderia, vanno in scena duelli fratricida tra compagni di squadra, con ripercussioni pesanti sia di classifica che negli equilibri interni ai team. La frittata al 40° giro, quando Sebastian Vettel attacca il leader Mark Webber e, scartando impercettibilmente verso l’interno causa l’incidente che lo costringerà al ritiro. L’australiano prosegue, ma si vede superato dalle due McLaren ed è successivamente costretto a una sosta supplementare ai box per sostituire il musetto che lo relegherà al terzo posto. Scintille anche tra Lewis Hamilton e Jenson Button, con il campione del mondo che a sorpresa sopravanza di forza Lewis e si issa al comando.

Hamilton, da par sua, risponde con un contro-sorpasso da brividi. E’ l’ultima scaramuccia prima della parata finale. In casa Red Bull scoppia la rivalità tra i piloti, fin lì nascosta dietro a dichiarazioni di facciata e a presunti patti verbali di non belligeranza. Vettel dà del matto in mondovisione a Webber, il quale a fine gara dichiara di non avere responsabilità per il contatto. Il team principal Christian Horner riporta la pace (armata?). La frattura verrà sanata, ma la ferita brucerà a lungo.

La cronaca. In avvio Webber si muove bene dalla pole (la terza di fila) e gira in testa alla prima curva, seguito da Vettel che sorprende Hamilton. L’inglese si riprende la posizione per poi cederla nuovamente al tedesco al cambio gomme. Ferrari in difficoltà: Felipe Massa scatta 8° e ci resta per metà gara, Fernando Alonso è ancora più indietro, stretto nella morsa delle due Sauber. Davvero un modo infelice di festeggiare gli 800 Gran Premi. Le Red Bull e le McLaren scavano un solco imbarazzante sul gruppo degli inseguitori, capeggiato dalle Mercedes (Michael Schumacher davanti a Niko Rosberg).

Mentre Alonso anticipa la sosta per montare gomme a mescola dura e guadagna un paio di posizioni, davanti Hamilton tiene il passo delle “lattine” e stuzzica Vettel. Il patatrac a due terzi di gara, con l’harakiri delle Red Bull, che spiana la strada al primo successo stagionale di Hamilton. Comincia a piovigginare, ma la pista resta asciutta. Dietro è bagarre tra Alonso e Vitalij Petrov, con il ferrarista che forza l’attacco, urta la Renault e le fora una gomma. Vince Hamilton su Button e Webber; quarto Schumacher. L’ottimo Petrov, fuori dai punti in seguito al contatto con lo spagnolo, si consola col timbro sul giro più veloce.

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