Norris, la maledizione della prima vittoria; in RedBull nessuno vuole essere Robin

Le pagelle del Gran Premio del Brasile.

VERSTAPPEN 10 – Supera Prost e tallona Vettel: Verstappen è nel panino di due miti. Ha 26 anni appena compiuti, l’età a cui il Professore vinse la prima gara. All’epoca i rookies si affacciavano in Formula 1 a quasi 30 anni, oggi è diverso. Ma i numeri non mentono: Max “rischia” di sfracellare ogni record. E’ inarrestabile, in qualunque condizione. La RedBull lo supporta senza rompersi mai. Insieme formano un binomio indistruttibile. Se non cade in qualche tentazione (una nuova sfida con un’altra monoposto) può dominare ancora a lungo. Dipende solo da lui (e dal mago Newey).

NORRIS 9 – La maledizione della prima vittoria lo perseguita. E la striscia senza successi si allunga. Intanto Lando colleziona podi e belle figure. Il secondo posto, primo tra gli umani, non è mai in discussione. La McLaren c’è, lui pure. Ridimensiona Piastri e si permette il lusso di attaccare Verstappen, salvo poi riporre le armi. Bravo a provarci.

ALONSO 9 – E’ il driver of the day. Il duello con Perez è da cardiopalma. Fernando lo vince con classe, grinta ed esperienza. Resiste per oltre dieci giri al messicano, poi lo beffa con un ultimo giro da fenomeno vero. L’arrivo in volata è il migliore spot per questa Formula 1. Che non può fare a meno di piloti così.

PEREZ 6 – Partire dietro ha un vantaggio: puoi fare una gara all’attacco, con tanti sorpassi e gli occhi delle telecamere puntati costantemente su di te. Viene inquadrato molto più spesso di Verstappen, che a ogni gara gli rifila mezzo giro… Ha il compito ingrato di dividere il box con un Fenomeno. E in questa scuderia di eroi, nessuno vuole essere Robin. E pensare che qualcuno sostiene che con la RedBull sarebbe veloce anche un… Checo.

STROLL 7 – L’Aston Martin è rinata, e con lei il figliol prodigo Lance. Con il sedile che gli scotta sotto al sedere, Stroll sciorina una delle gare più belle della stagione. A punti per la seconda di fila, si rilancia in chiave 2024.

SAINZ 6 – Brutta qualifica, discreta gara. Da fuori, l’impressione è che vada (abbastanza) forte e guidi bene. Eppure fa sesto e qualcuno è perfino contento. Il problema della Ferrari è proprio questo: sorridere per un piazzamento del genere.

MERCEDES 4 – Disastro a San Paolo. Un anno fa Russell aveva vinto la sua prima e unica gara in Formula 1 proprio in Brasile. Dodici mesi dopo va in scena la Waterloo della Mercedes. Hamilton lontanissimo da primi. Russell ancora più lento e poi costretto al ritiro per un guasto. E la Ferrari (incredibile ma vero) si avvicina nel Mondiale Costruttori.

GASLY 7 – Solido, come sempre.

TSUNODA 7 – Il giappo-faentino racimola due punti che valgono oro.

LECLERC n.g. – Ha ragione lui: urge un viaggio a Lourdes. In prova è un asso, in gara gliene capitano di tutti i colori. Ci mancava solo il testacoda (per un problema idraulico) nel giro di ricognizione. E’ il Paperino della Formula 1.

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