Lezione di inglese
Qual è la vera Ferrari? Quella ammirata in Austria o quella vista in Inghilterra? E’ una Rossa bipolare: a Zeltweg, sul circuito di proprietà della Red Bull, Leclerc ha conquistato un fantastico secondo posto dietro all’inarrivabile Verstappen; a Silverstone, il monegasco ha chiuso il suo GP con un mediocre nono posto, proprio davanti al compagno di colori Sainz che, incredibile ma vero, è riuscito a fare peggio.
A condizionare le prestazioni, i soliti cervellotici giochi strategici i quali, complice una dose di sfortuna che a Maranello non manca mai (vedi ingresso della safety car nel momento sbagliato), hanno contribuito a rendere la domenica della Rossa una sorta di agonia a quattro ruote. Un dato su tutti: la Ferrari è arrivata dietro alla Williams, che alla vigilia della trasferta inglese era penultima nel Mondiale Costruttori. Una regressione figlia di scelte sbagliate ma anche di una pista che mal si adatta alle caratteristiche della SF-23.
Si sapeva che il tracciato britannico (sul quale nel 1950 debuttò il Campinato del Mondo) sarebbe stato un banco di prova impegnativo per le monoposto di Maranello. Il Gran Premio di Gran Bretagna si è confermato tale con un risultato che è stato comunque al di sotto del potenziale espresso in pista dalle due monoposto. Del resto Leclerc aveva strappato in qualifica un discreto quarto posto, dietro alle sorprendenti McLaren di uno strepitoso Norris e di uno sfortunato Piastri (sarebbe salito sul podio senza la solita vituperata safety car, il cui ingresso in pista ha favorito Hamilton).
Fin dai primi giri sono emerse le difficoltà delle SF-23 sul passo gara, con Charles e Carlos che, separati tra loro dalla Mercedes di George Russell, non sono riusciti a rimanere a contatto col gruppo di testa formato da Verstappen e dalle McLaren. La squadra ha fermato Charles leggermente in anticipo rispetto alla tabella di marcia, proprio per difenderlo da Russell, ma il passo del monegasco con la gomma dura non gli ha permesso di rimanere davanti al rivale della Mercedes.
Carlos ha invece allungato il proprio stint fino al 26° passaggio, e le due Ferrari sembravano destinate a una posizione tra il quinto e il settimo posto. A complicare ulteriormente i piani, come detto, c’è però stata la safety car innescata da Kevin Magnussen al giro numero 33, che ha permesso a chi non si era ancora fermato di farlo perdendo la metà del tempo necessario. Tra coloro che hanno sfruttato questo momento anche Leclerc che ha effettuato una seconda sosta per montare il secondo treno di gomme Medium nuove a sua disposizione. A quel punto Carlos era settimo, Charles decimo.
Alla ripartenza ill monegasco è stato aggressivo, approfittando delle gomme appena cambiate, mentre Carlos ha dato il massimo per difendersi dagli attacchi di Sergio Perez, che aveva delle Soft nuove. Al giro 43 Sainz ha dovuto arrendersi al rivale e dopo il sorpasso è andato fuori dalla traiettoria ideale all’ultima curva finendo per essere sopravanzato anche da Albon e da Leclerc. Nei giri finali il bravissimo thailandese della Williams è riuscito ad avvicinarsi a Fernando Alonso abbastanza da attivare il DRS mettendosi così al sicuro dagli attacchi di Charles. Nel treno di vetture con DRS le posizioni non sono più cambiate e così Leclerc ha chiuso nono davanti al compagno di squadra.
Il Mondiale ora si ferma per una settimana. Domenica 23 luglio è in programma il Gran Premio di Ungheria, che aprirà l’ultima doppietta (con il GP del Belgio) prima della pausa estiva.
Così Leclerc al termine della gara: “Oggi ci è mancato il passo, e la gara è stata difficile. Ci siamo fermati presto e abbiamo perso posizioni perché non avevo un buon ritmo con le Hard. Quindi abbiamo effettuato un’altra sosta per montare un nuovo set di Medium e alla ripartenza dopo la Safety Car sono stato in grado di recuperare alcune posizioni. Una volta dietro ad Albon, però, mi sono ritrovato in un treno di vetture con DRS e non sono più riuscito a progredire”.
ORDINE D’ARRIVO – 1. Vestappen, 2. Norris, 3. Hamilton, 4. Piastri, 5. Russell, 6. Perez, 7. Alonso, 8. Albon, 9. Leclerc, 10. Sainz.