Toprak alla Senna

Da 13° a 4° in poche curve; da 13° a 2° in mezzo giro; da 13° a 1° in poco più di un giro. Il Gran Premio d’Inghilterra del Mondiale Superbike ha esaltato la grandezza e il talento di Toprak Razgatlioglu. A Donington il turco ha firmato un capolavoro alla Senna. Sullo stesso circuito, nel 1993, il brasiliano, qualificatosi male a causa di una McLaren poco competitiva, sfruttò la pista umida e con una partenza superlativa e un numero infinito di sorpassi, si portò in testa dopo una manciata di curve. Toprak ha fatto lo stesso: scattato 13° a causa di qualifiche a dir poco complicate, il pilota della Yamaha, fresco di rinnovo con il team ufficiale Pata, ha saltato gli avversari come birilli e ha guadagnato la testa della gara all’inizio del secondo giro, restandoci fin sotto la bandiera a scacchi. Toprak ha rischiato tantissimo nelle fasi iniziali della corsa, quando con le gomme da asciutto su una pista ancora umida, ha affrontato senza paura e “alla garibaldina” i numerosi saliscendi che caratterizzano il tracciato inglese, uno dei più tecnici e spettacolari del mondo.

FINALE THRILLING – Toprak ha guidato da eroe, ma è stato anche fortunato. A poche centinaia di metri dall’arrivo la sua Yamaha è rimasta senza benzina e il motore si è ammutolito. Ma il turco, grazie al vantaggio accumulato su Rea, è comunque riuscito a tagliare per primo il traguardo. Un finale con il brivido. Toprak si è fatto il segno della croce e ha raggiunto il parco chiuso trainato da Lowes e Mahias! Rea, scattato dalla pole, si è dovuto accontentare della piazza d’onore dopo aver rischiato diverse volte di finire gambe all’aria, soprattutto nei primi giri con l’asfalto viscido. Ciononostante, si è messo in tasca 20 punti, che gli consentono di restare in vetta alla classifica del Mondiale. Alle sue spalle, a -15, proprio Razgatlioglu, che si è ormai guadagnato i galloni di rivale numero uno del sei volte campione del mondo nella corsa al titolo. L’irlandese, per ora, si è accontentato, facendo di necessità virtù.

SCOTT A TERRA – E’ invece finale ancora prima di cominciare la gara di Scott Redding, scivolato all’inizio del secondo giro mentre tentava di non perdere troppo terreno dai primi. Per il pilota della Ducati Aruba un altro zero in classifica che pesa come un macigno. In più, l’ex pilota Aprilia, si è fatto male nella caduta e in Superpole Race e in gara-2 rischia di non essere al meglio delle condizioni. Tra i piloti finiti a terra anche Garrett Gerloff, che è scivolato mentre era in lotta per il podio. Il texano, che recentemente ha esordito in MotoGP, si è rialzato e ha chiuso al settimo posto, consolandosi con il premio di miglior pilota indipendente al traguardo. Peggio è andata ad Andrea Locatelli, l’altro pilota ufficiale Yamaha: il bergamasco ha letteralmente spezzato in due la sua moto mentre era in bagarre nella pancia del gruppo. Protagonista di una gara incolore Michael Ruben Rinaldi, l’eroe di Misano. Il riminese della Ducati Aruba ha chiuso 12° ad anni luce dai primi. E così, la migliore rossa al traguardo è stata quella di Axel Bassani, una delle rivelazioni di questa prima parte di stagione.

UN’ALTRA VERDONA SUL PODIO – Dopo una bella lotta con le BMW di Sykes e Van der Mark, a salire sul terzo gradino del podio è stato Alex Lowes, con la Kawasaki. Il rider della “verdona” ha preceduto l’inglese e l’olandese. Haslam, sesto, è stato il miglior pilota Honda. Due posizioni più indietro si è classificato Bautista, penalizzato da una brutta qualifica (solo 16°). Nono Lucas Mahias, solo 11° Davies. A punti Laverty, Mossey e Vinales. Doppiato e ritirato l’ex MotoGP Jonas Folger.

ORDINE D’ARRIVO – 1. Razgatlioglu, 2. Rea, 3. Lowes, 4. Sykes, 5. Van der Mark, 6. Haslam, Gerloff, 8. Bautista, 9. Mahias, 10. Bassani, 11. Davies, 12. Rinaldi, 13. Laverty, 14. Mossey, 15. Vinales.

CLASSIFICA DEL MONDIALE – 1. Rea 169, 2. Razglatioglu, 3. Lowes, Redding 104.

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