Valentino saluta: la leggenda si ritira

Dall’Austria all’Austria. In mezzo 25 anni, nove titoli mondiali, 115 vittorie e 235 podi. Era il 1996, a Zeltweg, in Stiria, faceva caldo, proprio come oggi. Al termine della gara della cilindrata 125, un 17enne italiano con i capelli biondi e lunghi festeggiava come un folletto il primo podio della sua carriera. Nemmeno un mago avrebbe predetto che quel podio sarebbe diventato la copertina di un libro bellissimo. Un romanzo con protagonista un indemoniato ragazzino che oggi è diventato un uomo. E quell’uomo, a 42 anni e mezzo, dopo una carriera che definire fantastica è limitativo, ha detto basta.

UN MITO PRONTO A DIVENTARE LEGGENDA – Stiamo parlando, naturalmente, di Valentino Rossi, uno dei più grandi piloti nella storia del motociclismo. Forse il più forte di sempre. Un mito pronto a diventare leggenda. Come Agostini, come Senna, come Schumacher. Il Dottore, come si fa chiamare da oltre 15 anni forte di una laurea honoris causa conferitagli nel 2005 dall’Università di Urbino, la sua città Natale, appenderà il casco al chiodo al termine di questa stagione. Lo ha annunciato lui stesso giovedì pomeriggio durante una conferenza stampa convocata insieme alla Dorna, la società che gestisce il Motomondiale e che è diventata tra le più ricche e importanti al mondo grazie anche (soprattutto?) al personaggio Valentino.

LA NUOVA SFIDA DUCATI – Il 46 (il numero sarà ritirato e nessuno lo potrà più utilizzare in MotoGP) ha così sciolto i dubbi sul proprio futuro. Avrebbe potuto continuare a correre, almeno per un altro anno. La sua squadra, la VR46, ha ancora una sella libera e il ricco sponsor arabo gradiva che accanto a Luca Marini ci fosse il suo illustre fratello maggiore. Sarebbe stata la chiosa perfetta di una carriera da sogno. La classica ciliegina sulla torta. La chiusura di un cerchio. Valentino, il re del Motomondiale, nel suo team, su una Ducati, insieme al fratellino per un ultimo giro di ballo in una stagione (si spera) “normale”, senza GP cancellati per il Covid. Una passerella finale per salutare e prendersi gli applausi dei tifosi di tutto il mondo. E invece no. Vale ha detto stop. A portarlo verso questa decisione non è stata solo l’età anagrafica, sono stati soprattutto i risultati della prima parte della stagione in corso.

HANNO PESATO I RISULTATI – Vale, va detto, nel 2021 sta faticando tantissimo. Finora ha collezionato solo una manciata di punti, nonostante guidi una Yamaha che, con Fabio Quartararo, è in testa alla classifica del Mondiale. Il Dottore ha capito che può ancora andare forte e fare bene in qualche gara, ma ha compreso che non può più competere ad armi pari con ragazzi che hanno 15-20 anni meno di lui. E’ tempo di cedere il testimone. Il crepuscolo è arrivato. “Sono triste, ma è il momento giusto. E’ stato fantastico”, ha detto con gli occhi lucidi nella pancia del Red Bull Ring. Ha ringraziato tutti. E tutti noi ringraziamo lui. Ci mancherai Vale.

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