Pecco e Jorge, l’ufficiale e il gentiluomo

Bagnaia chiama, Martin risponde! Dopo la tripletta di Pecco al Mugello, ecco la doppietta di Jorge al Sachsenring. E la Ducati, che ormai domina in lungo e in largo a qualsiasi latitudine, fa pokerissimo in Germania piazzando cinque piloti ai primi cinque posti, che diventano otto nei primi nove, cioè tutte le moto di Borgo Panigale in top-10! Insomma, questa Ducati non si batte.Il primo degli “intrusi” è Jack Miller, sesto al traguardo con la sua KTM (l’ottimo Brad Binder è caduto mentre era terzo). Per le moto giapponesi è stata l’ennesima ecatombe: Morbidelli 12esimo e Quartararo 13esimo con la Yamaha; Nakagami 14esimo con l’unica Honda in griglia dopo i forfait di Joan Mir, Alex Rins e, all’ultimo secondo, di Marc Marquez. C’era una volta il Giappone, che giganteggiava in lungo e in largo e lasciava agli avversari solo le briciole. Oggi la situazione si è completamente ribaltata: la moto di riferimento è l’italianissima Ducati, con cui vanno forte tutti. Un passo indietro invece per l’Aprilia, lontanissima dal podio con tutti e quattro i piloti. Maverick Vinales, incappato in un week-end thriller, ha perfino rotto il motore mentre boccheggiava nelle posizioni di rincalzo. Aleix Espargaro ha azzardato (come Quartararo) una gomma morbida che si è rivelata un boomerang.

Talento e sorriso contagioso

Pecco e Jorge, dicevamo. L’ufficiale e il pilota della Pramac dal sorriso contagioso hanno dato vita a un duello all’ultima staccata. Lo spagnolo, scattato sesto dalla griglia ma galvanizzato dal trionfo del sabato nella gara sprint, è partito a fionda e ha messo sin da subito fra il suo codone e il muso della Panigale numero 1 più di mezzo secondo. Ma quando sembrava poter prendere il largo, Jorge ha subìto la reazione del campione del mondo, che giro dopo giro gli si è riportato sotto. I giri finali sono stati al cardiopalma, con staccate al limite e perfino un contatto tra i due. Alla fine l’ha spuntata Jorge al fotofinish, trionfando per la seconda volta in carriera in MotoGP (la prima e fino a ieri unica volta era stata nel 2021 nel GP di Stiria). L’ex campione della Moto3 con il team di Fausto Gresini, suo scopritore e mentore, torna prepotentemente in lotta per il titolo, visto che dal leader ha solo 16 punti di ritardo. Bagnaia ha un nemico in casa.

Bravo Johann, bravo!

Sul terzo gradino del podio è salito un bravissimo Zarco, alla terza top-3 consecutiva. Il francese ha conquistato il 19esimo podio in premier class, categoria in cui non ha ancora vinto. Un sortilegio senza fine. Quarta e quinta le Ducati del team VR46, con Marco Bezzecchi che ha fatto meglio del compagno Luca Marini, il quale si era qualificato meglio e aveva ottenuto un brillante terzo posto nella gara sprint. Sesto, come detto, il primo degli “umani”, l’australiano Jack Miller, che ha preceduto Alex Marquez, settimo con la Panigale del team Gresini. Discreto ottavo posto per Enea Bastianini, in via di guarigione dopo l’infortunio occorsogli in Portogallo. Dietro di lui Fabio Digiannantonio, in crescita. Poi Oliveira, con la prima delle Aprilia, Augusto Fernandez, le due Yamaha, Nakagami e Raul Fernandez, a chiudere la zona punti.

Agonia Marquez

Non è nemmeno partito Marc Marquez, il re del Sachsenring, pista che l’0ha visto trionfare ben undici volte. L’otto volte iridato si è fratturato il pollice della mano sinistra e ha preferito non rischiare. Tra prove e warm-up è caduta cinque volte. Un record. Lo spagnolo è alle prese con una difficilissima situazione tecnica. Comunque nulla in confronto a quello che ha passato dopo l’infortunio di Jerez 2020. Lo rivedremo in pista ad Assen?

Foto di copertina di Giovanni Zola

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