Miller e una notte

Ci sono vittorie che valgono doppio, perché ottenute quando in tanti iniziano a dubitare di te. Il successo di Jack Miller a Jerez de la Fronteira è la rivincita di un ragazzo messo in discussione troppo presto, dopo appena tre gare dagli albori di un Mondiale ancora indecifrabile. Prima del week-end in terra spagnola, è vero, il ruolino di marcia del 26enne australiano non era stato eccezionale: nono in entrambe la gare corse in Qatar e ritirato a Portimao, per un totale di 14 miseri punti racimolati. Un po’ poco per chi era indicato come uno dei più papabili pretendenti al titolo. Le critiche piovute nel post gara lusitano hanno scosso il canguro della Ducati, che in Spagna ha centrato la sua seconda vittoria in MotoGP dopo quella del 2016 in Olanda, quando guidava la Honda e mostrò a tutto il mondo la sua maestria sul bagnato. Ma proprio perché ottenuta in una gara pazza, condizionata dal meteo e dalla pista viscida, quella vittoria non è mai stata considerata come “vera”. Forse nemmeno da Jack.

Da allora sono trascorsi quasi cinque anni, durante i quali “Thriller” è maturato molto. All’epoca era poco più che ventenne ed era un giovane esordiente proveniente dalla Moto3. Proprio così: Jack è forse l’unico pilota dell’era moderna ad aver osato il balzo dalla minima alla massima cilindrata, senza passare da quella intermedia. Un salto nel vuoto. Un azzardo che almeno inizialmente non ha dato i frutti sperati. Ma Jack non è uomo da mezze misure. Lo ha dimostrato alternando grandi prestazioni a prove decisamente più opache. A volte si è perso nella nebbia, altre ha sciorinato performance da campione navigato. Come domenica in Spagna, dove ha finalmente conquistato la vittoria in sella alla Ducati, la Casa che l’inverno scorso lo ha promosso dal team Pramac a quello ufficiale insieme a Pecco Bagnaia, compagno di squadra che si sta rivelando decisamente scomodo. Del resto come sa bene ogni rider, la prima persona che devi provare a sconfiggere è proprio il tuo compagno di squadra.

A onor del vero, l’impresa di Jack è stata resa possibile dal clamoroso infortunio (chiamiamolo così) occorso a Fabio Quartararo, a lungo leader della corsa prima che un problema al braccio non lo costringesse a tirare i remi in barca e a farsi passare da una dozzina di piloti. Per il francese della Yamaha, scattato al rallentatore al via ma capace di risalire nel giro di poche curve, poteva essere la terza vittoria in quattro gare e l’allungo nella classifica del Mondiale. Invece il suo GP si è tramutato in un calvario. Probabilmente El Diablo, che ha perso la testa del campionato a scapito di Pecco Bagnaia, dovrà farsi operare perché affetto da sindrome compartimentale al braccio destro (peraltro già operato due anni fa), cioè un indurimento dei muscoli quando sono sottoposti a uno sforzo importante.

E così la Ducati ha firmato una storica doppietta. Storica perché Jerez è sempre stata una pista ostile alla Desmo16. L’ultima vittoria risaliva al lontanissimo 2006 con Loris Capirossi. Dietro a Miller e Bagnaia si è piazzato Franco Morbidelli, al primo podio stagionale e migliore Yamaha al traguardo. Miglior prestazione in carriera per Nakagami, quarto e primo delle Honda. Sesto Aleix Espargaro, che ha regalato all’Aprilia la quarta top ten consecutiva. Solo settimo Vinales, tornato sull’ottovolante. Nono Marc Marquez, che ancora una volta ha stretto i denti. Fuori dai punti Valentino Rossi, che ha chiuso 17° dietro al fratello Luca Marini.

LA CRONACA – Parte bene Miller, meno Quartararo, che perde il vantaggio della pole. Cadono Alex Marquez, Binder, Rins e Bastianini. El Diablo rimonta e si porta al comando. Guadagna posizioni anche Bagnaia, che scavalca Aleix e si issa al quarto posto. Vinales e Mir faticano: forse la scelta della gomma morbida al posteriore non sta pagando. Quartararo ha un secondo e due decimi di vantaggio su Miller, poi comincia a rallentare. Si ipotizza un problema tecnico, invece è fisico. Bagnaia passa Morbidelli, poi entrambi scavalcano un Quartararo in evidente affanno. Il francese perde posizioni e chiuderà 13°. Miller gestisce e trionfa con un secondo scarso su Bagnaia. Frankie says podio!

CLASSIFICA – 1. Miller, 2. Bagnaia, 3. Morbidelli, 4. Nakagami, 5. Mir, 6. A. Espargaro, 7. Vinales, 8. Zarco, 9. M. Marquez, 10. P. Espargaro, 11. Oliveira, 12. Brandl, 13. Quartararo, 14. Petruzzi, 15. Lecuona.

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