Honda, da colosso a fanalino di coda

Aprilia in testa e Honda tra gli ultimi. Alzi la mano chi avrebbe mai immaginato una cosa del genere alla vigilia del Mondiale 2022 della MotoGP. Se qualcuno avesse scommesso un solo euro su un pronostico del genere, oggi probabilmente sarebbe un uomo ricco. E invece è la realtà dei fatti. Dopo undici Gran Premi disputati, e altri nove da correre tra agosto e novembre, il team di Noale è al comando della classifica riservata alle squadre mentre quello giapponese si trova sul fondo. Grazie alla somma dei punti ottenuti da Aleix Espargaro e da Mavercik Vinales, rispettivamente 151 e 62, l’Aprilia guida la graduatoria con 213 punti davanti alle squadre ufficiali di Yamaha e Ducati, appaiate a 197. Sono 184 i punti messi insieme da Johann Zarco e Jorge Martin, piloti titolari della Pramac Ducati, venti in più dei 164 messi in cascina dalla KTM factory, che attualmente occupa la quinta posizione di questa speciale classifica. Sesto posto provvisorio per la Suzuki, a quota 152 nell’anno dell’addio alla MotoGP. Sono 123, invece, i punti incamerati dal team Ducati Gresini, 16 in più dei “colleghi” del Mooney VR46. Tocca appena quota 100 il Repsol Honda, il team interno della Honda, che non arriva in top-15 dal Mugello, cioè da quando ha corso Marc Marquez prima che si fermasse per essere nuovamente operato al braccio destro.

Record negativo

Un’autentica disfatta per la Casa dell’ala, che in Germania, dieci giorni fa, non ha preso punti nemmeno con il team Cecchinelli, eguagliando così un record negativo che durava da decenni. In casa Honda è tempo di riflessioni e di progetti in chiave 2023. L’uscita di scena della Suzuki ha messo sul mercato due top rider e la Casa giapponese ne ha approfittato. Fra pochi giorni, infatti, arriverà l’ufficialità dell’approdo di Joan Mir nel team ufficiale come compagno di Marc Marquez. Quello di Mir era certamente il nome più altisonante fra quelli sulla piazza. Ma la Honda non si è fermata qui e per il 2023 si è assicurata anche le prestazioni di Alex Rins, anche lui in uscita dalla Suzuki. Lo spagnolo affiancherà l’altra novità Ai Ogura nel team LCR. Taka Nakagami, invece, è destinato a perdere la sella ma resterà in orbita Honda come collaudatore ufficiale. Un grosso cambiamento per il colosso nipponico, che conferma il solo Marc Marquez, liberando il fratello Alex, già ufficializzato in Ducati Gresini, dove erediterà la sella di Enea Bastianini. Pol Esparagaro, invece, tornerà in KTM dopo un bienno difficile in HRC.

Un fuoco di paglia

Tornando alle classifiche, anche quella relativa ai Costruttori vede la Honda annaspare nelle retrovie. Con appena 85 punti, infatti, la Casa giapponese si trova all’ultimo posto. Al comando c’è la Ducati con 246 punti, seguita dalla Yamaha con 172, dall’Aprilia con 155, dalla KTM con 121 e dalla Suzuki con 101. Fanalino di coda, appunto, la Honda, il cui unico podio del 2022 resta il secondo posto di Pol Espargaro nella notte del Qatar. Una fiammata, un fuoco di paglia che evidentemente ha gettato fumo negli occhi ai vertici Honda, che nonostante i guai restano Marc Marquez dipendenti. In attesa del Campionissimo, però, c’è da concludere dignitosamente una stagione che sta assumendo sempre di più i contorni di una Caporetto.

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