Bagnaia cattivo e determinato, Pedrosa ha i secoli contati
Le pagelle del Gran Premio di Spagna, quarta prova del Motomondiale 2024.
BAGNAIA 9,5 – Niente 10 e lode perché il giudizio riguarda l’intero week-end, altrimenti… Cancella un sabato da incubo con una domenica da campione del mondo e con i 25 punti della vittoria si rilancia anche in chiave campionato. Freddo, affamato, chirurgico, devastante: è tornato il Pecco che conosciamo. Determinato nel corpo a corpo con il mai domo Marquez, che ripaga con la stessa moneta: la cattiveria. Jerez incorona un fuoriclasse vero.
MARQUEZ 9 – Pole numero 65 in MotoGP e podio numero 141 all class. Non vince da quasi mille giorni, ma ormai è solo una questione di tempo prima di rivedere il Marquez che faceva dieta a base di trionfi. Sabato butta via la sprint con una scivolata causata da alcune chiazze di bagnato e domenica trova pane per i suoi (affamati) denti con un Bagnaia formato Valentino Rossi. Ma alla fine di un week-end da cerchiare con la matita blu balla sul podio come se avesse vinto tutto. Il vero Marc è tornato.
BEZZECCHI 8 – Finalmente il Bez! Davanti al “capo” Valentino, si rivede il Bezzecchi del 2023. Cancella con un colpo di spugna i dubbi e le incertezze che avevano caratterizzato l’inizio del Mondiale. Sul podio è la felicità fatta persona, perché il terzo posto vale come una vittoria. Forse non si giocherà il campionato, ma da adesso stazionerà più spesso nelle zone che contano.
BINDER 6 – Più bullo che bello. Fa arrabbiare un po’ tutti, ma chi è senza peccato scagli la prima pietra. La manovra su Bezzecchi e Bagnaia nella gara sprint è al limite, ma la direzione gara non la punisce. Domenica arriva “solo” sesto, ma vince la gara degli “altri”. E’ il primo degli umani, cioè dei piloti senza Ducati. Per una volta fa meglio di Acosta, ed è già una notizia. Miller (5) resta a secco, ma è anche sfortunato nel contatto con Morbidelli (5).
MARTIN 6 – Metallicamente monogamo al sabato, cioè fa primo nella sprint race, di cui è predatore, ma finisce nella ghiaia alla domenica, mentre è in testa. Un week-end agrodolce per il leader del Mondiale, che in colpo solo perde punti e granitiche sicurezze.
PEDROSA 7 – La medaglia di bronzo nella sprint è la ciliegina sulla torta di una carriera favolosa, che forse questa volta è arrivata davvero ai titoli di coda. Dopo la caduta di domenica, che ha lasciato qualche graffio sulla pelle, Dani lancia segnali di ritiro definitivo. Speriamo di aver capito male.
QUARTARARO 6,5 – Da 23esimo al podio nella sprint: più che un’impresa, un miracolo! La pressione delle gomme lo fa retrocedere al quinto posto. Lui la prende con filosofia e consegna a Pedrosa la sua medaglia autografata. Geniale. La domenica però è da dimenticare, con un 15esimo posto mediocre. Rins 5.
ACOSTA 6,5 – Secondo nella sprint e decimo nel GP. Pedro torna sulla terra, complice una terribile caduta nel warm up con cui distrugge moto e certezze. Ma anche a Jerez distribuisce stille di classe. A. Fernandez 4.
HONDA 4,5 – Marini (3) mangia la polvere di tutte le altre moto, però arrivano segnali di ripresa da Mir (6), che mette cinque punti nel taschino. Zarco (6) lotta, ma esce senza punti. Nakagami (5) fa la formichina.
APRILIA 4 – La grande delusione di Jerez. Dopo la scorpacciata americana, la dieta spagnola. Solo sette punti complessivi tra sabato e domenica per le due Aprilia ufficiali e per il tester Savadori (5,5). Difficile capire i motivi di questa debacle. Molto meglio la Trackhouse, con un Oliveira (7) formato Vinales e un Raul Fernandez (6) ai piedi della top ten.