Itom 50, un piccolo bolide per le strade della Segrate che fu

Linea slanciata, serbatoio giallo e una lancetta del tachimetro che sfiorava i 100 chilometri orari, esattamente 97 per la scheda fornita dalla storica Casa italiana. E’ un piccolo ritratto dell’Itom 50 cc, quattro marce a mano, prodotta negli anni Sessanta dall’Industria Torinese meccanica, appunto Itom, Casa motociclistica fondata nel 1944 in via Millio 41 a Torino dall’avvocato Corrado Corradi, che ha sfornato piccoli bolidi a due ruote sino al 1975.

Un ricordo di una moto di nicchia reso ancora più piacevole dal fatto che sia stata dal 1962 e fino alla partenza per il servizio militare tre anni dopo il mezzo volante di mio papà Giuseppe Casiraghi. Quattro tempi, quattro marce, il colore giallo del serbatoio che la rendeva riconoscibile ovunque transitasse, e quelle corse a quasi cento all’ora, perché la Itom Astor era sì una moto da strada ma soprattutto una moto da corsa. E in realtà la Itom di mio papà Giuseppe non era più un cinquantino ma era diventato un 75 centimetri cubici con il cambio di pistone e cilindro per superare la soglia storica dei 100 chilometri all’ora per le strade di Rovagnasco, dove mio padre abitava, di Segrate e di tutte le sue frazioni: Lavanderie, Redecesio, Rugacesio e Tregarezzo.

Come tutti a quei tempi – ha raccontato Giuseppe Casiraghi, ora 76enne – ho “truccato” la mia moto, rendendola ancora più divertente da guidare”. Il sogno di tutti, poi, era di passare a cavalcioni su delle motociclette di più grossa cilindrata, come la Benelli 175 a quattro marce a pedale, su cui mio papà è ritratto in una foto d’epoca, moto del suo carissimo amico Sauro. La partenza per il servizio di leva, nel 1965 per il Centro addestramento reclute di Bari, ha fermato la passione per le due ruote, trasformatasi in quella per le quattro ruote al ritorno 18 mesi più tardi dalla caserma di Barletta a Rovagnasco. La prima automobile di Giuseppe è stata una 850 spider della Fiat. Ruote raddoppiate sotto il sedere, da due a quattro, ma un altro mezzo meccanico di nicchia capace di superare i 160 km all’ora, velocità veramente ragguardevole per gli anni Sessanta.

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