Max 10 e lode, ma la Ferrari c’è

Le pagelle del Gran Premio d’Italia.

VERSTAPPEN 10 – 10, come le vittorie consecutive, record assoluto in 73 anni di Mondiale di Formula 1 (battuto Vettel, arrivato a 9). Il Fenomeno, questa volta, fatica un po’ di più del previsto, complice una Ferrari ritrovata, ma quando agguanta la testa della corsa, approfittando dell’unica sbavatura di Sainz, va in fuga e viene letteralmente dimenticato dalla regia. Lo immaginavamo perso fra le stradine del parco o in visita alla Villa Reale o al Duomo di Monza. E invece era davanti a tutti, lontano anni luce, in fuga solitaria come Marco Pantani al Tour de France del 1998.

PEREZ 6,5 – Arrivare secondo con la Red Bull dei record equivale a fare il compitino. Checo è consapevole che questo Verstappen non si batte, neanche con l’auto gemella. Ma non può “rischiare” ogni domenica di non salire nemmeno sul podio. Per i vertici della Casa austriaca non è accettabile. A Monza è arrivato un secondo posto di sostanza, ma per conservare il sedile serve fare qualcosa in più.

SAINZ 9 – Un week-end che Carlos non dimenticherà mai più. Velocissimo venerdì, in pole sabato e a lungo in testa la domenica, nel GP di casa della Ferrari: sarebbe stato un fine settimana perfetto… senza le Red Bull. Lo spagnolo mantiene le redini della gara finché riesce, ma al 15° giro deve abdicare al cospetto di Sua Maestà e della “lattina” più veloce del mondo. Il terzo posto, insidiato da Leclerc fino all’ultimo metro, è un ottimo risultato, che arriva dopo fiumi di critiche e polemiche. La sua domenica non finisce con il podio, ma con un inseguimento a tre banditi che gli sfilano l’orologio da mezzo milione davanti al suo hotel. Eroico.

LECLERC 7 – Sainz gli ruba la scena davanti al pubblico che lo ama. Charles torna dalla Brianza sconfitto, ma salva il salvabile chiudendo in scia dell’amico-rivale, al quale tenta di strappare il terzo posto in volata. Il monegasco fa una gara accorta e intelligente, senza errori, sperando in quelli altrui per agguantare un podio. Che non arriva per pochi centesimi. Ma la prestazione della Ferrari (7,5) nella “sua” Monza resta ottima.

MERCEDES 6 – Russell quinto davanti a Hamilton. La Mercedes salva “baracca e burattini” con due piazzamenti in top-6. Poteva andare peggio ma anche molto meglio.

ALBON 8 – Non ci sono più aggettivi per descrivere le prestazioni del thailandese, che porta la Williams in zona punti per la quinta volta in stagione. L’ex Red Bull, scartato troppo presto dagli austriaci, ha trovato a Grove il suo angolo di paradiso. Velocissimo sul giro secco, tenace in gara: Albon è tra i piloti più rispettati e apprezzati in griglia. Se decide di lasciare la Williams diventerà l’uomo mercato.

McLAREN 5 – Due anni fa a Monza la McLaren firmò una fantastica doppietta, con Ricciardo in trionfo davanti a Norris. Di tutt’altra pasta la prestazione di quest’anno, con Norris solo ottavo e Piastri addirittura fuori dalla zona punti, complice un contatto nel finale con Hamilton (punito). L’australiano si consola con il giro più veloce. Per Norris si trattava del GP numero 96 con la McLaren: l’inglese ha raggiunto Ayrton Senna al sesto posto tra i piloti con il maggior numero di gare con la scuderia di Woking. Davanti a loro solo Coulthard (150), Button (136), Hakkinen (131), Hamilton (130) e Prost (107).

ASTON MARTIN 5 – E’ la media tra il 6 a un Alonso sottotono ma che non si arrende mai e il 4 a uno Stroll che sembra ormai rassegnato alla pensione anticipata. E pensare che su questa pista Lance ha conquistato l’unica pole position della sua carriera (e un podio nella stessa gara) nel 2020 al volante della Racing Point. A 24 anni la sua carriera è già a un bivio. Correre nella scuderia del padre non è sempre un bene: il contesto è difficile e le aspettative troppo alte.

ALFA ROMEO 7 – Il voto è per la bellissima livrea tricolore e per il punto conquistato con i denti da un coriaceo Bottas.

LAWSON 7 – Il rookie classe 2002, che da due GP sostituisce l’infortunato Ricciardo, taglia il traguardo in 11esima posizione, alla soglia della zona punti. Un’ottima vetrina per il neozelandese, che ha sorpreso tutti e guarda al futuro con ottimismo.

ALPINE e HAAS 4 – Week-end da dimenticare per entrambe le scuderie, che escono da Monza ridimensionate. Qui Gasly (con l’Alpha Tauri) ci aveva vinto e domenica scorsa è salito sul podio in Olanda. Stavolta sembra correre in una palude più che su un nastro d’asfalto. La Haas motorizzata Ferrari appare lenta e confusa, ma ha già confermato gli attuali piloti anche per il 2024.

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