Michele Pirro e il dono dell’ubiquità

Al via il Civ, il campionato italiano velocità,dove ancora una volta troveremo Michele Pirro, un veterano del settore

Tra pochi giorni prenderà via il Civ, il Campionato italiano velocità, e tra le sue fila ci sarà ancora una volta Michele Pirro, veterano del motociclismo. Correrà nella categoria Superbike. Michele è un ottimo pilota, con una grandissima esperienza sia a livello nazionale che internazionale. E’ così bravo da spingerci a fare paragoni “mistici”.

Michele Pirro e Padre Pio. Che cosa hanno in comune il pilota e il Frate Santo da Pietrelcina? Già la domanda, di per sé, potrebbe apparire blasfema e irriverente, eppure, ci sono diversi elementi che legano il 34enne centauro della Ducati al celeberrimo Santo Frate Cappuccino. In primis, un luogo: San Giovanni Rotondo. San Giovanni Rotondo si trova in provincia di Foggia ed è il piccolo paese dove il 23 settembre del 1968 morì Padre Pio, al secolo Francesco Forgione. Ed è sempre qui che il 5 luglio del 1986 è nato Michele Pirro.

La Chiesa di San Giovanni Rotondo ospita le spoglie del Santo ed è meta di milioni di turisti e di pellegrini provenienti da tutto il Mondo. Circa tre anni fa, parlando dell’amico ed ex compagno di squadra Andrea Dovizioso, vittima di un’incolpevole caduta durante il Gran Premio di Catalogna, Pirro disse: «Andrea è davvero sfortunato: lo porterò in pellegrinaggio a casa mia, a San Giovanni Rotondo!». Come dire: vieni a farti benedire, altrimenti il Mondiale non lo vincerai mai.

Ma facciamo un passo indietro nel tempo. Era il 2007 quando si cominciò a parlare di Michele Pirro.

Chi lavorava con lui lo definiva un piccolo fenomeno che avrebbe fatto tanta strada. È stato così. Da lì in avanti Pirro ha vinto due Campionati italiani nella classe Stock 1000, un Campionato italiano nella classe Supersport 600 e altri quattro nella classe Superbike. A questi sei titoli nazionali va aggiunto quello europeo che aveva già conquistato nel 2004 nella 125 GP. Nel frattempo, Michele, con il fedele numero 51 sul cupolino, è approdato nel Motomondiale, dove ha disputato più di cento gare, suddivise in 125, Moto2 e MotoGP.

Finora ha conquistato una sola vittoria: quella nel Gp di Valencia del 2011, 15 giorni dopo la tragica morte di Marco Simoncelli. Michele, che guidava in Moto2 per lo stesso team del Sic (il Gresini Racing), trionfò sotto l’acqua tra la commozione generale. Vinse per distacco. A fine gara, asciugandosi le lacrime, dichiarò in mondovisione: «Gli ultimi giri guardavo il cielo e pregavo Marco di tenermi in piedi. Lui mi ha ascoltato».

Una storia bellissima, che ha riportato alla memoria quanto accaduto nel 2003. Daijiro Kato aveva perso la vita nella gara inaugurale a Suzuka, in Giappone. Due settimane dopo il suo compagno di squadra Sete Gibernau vinse il Gran Premio del Sudafrica. Era la sua prima vittoria nel Motomondiale. Naturalmente, la dedicò all’amico scomparso. Tornando a Pirro, il pilota pugliese (con le “stimmate” del campione…) ha corso anche nel Mondiale Superbike. Lo ha fatto part-time nelle stagioni 2013 e 2015, in sella alla Ducati, di cui nel frattempo è diventato tester.

Pirro e la sua Ducati

Nel 2018, il numero 51 ha corso i round Superbike sulla pista di Misano, con due ottavi posti. Ma Michele è un pilota davvero instancabile, perché, come detto all’inizio, corre a tempo pieno anche nel Campionato Italiano Superbike, dove peraltro ottiene successi a ripetizione. Riassumendo, Pirro ogni anno scende in pista in vari campionati diversi. Uno stacanovista delle due ruote a motore. Azzardando un altro paragone con Padre Pio, si può dire che anche lui abbia il dono dell’ubiquità…

Da sabato Pirro sarà in sella Superbike del team Barni, con il quale l’inverno scorso ha rinnovato l’accordo. Nel frattempo, per non perdere l’abitudine, ha testato sia la Ducati MotoGP in Qatar che la rossa di Borgo in Superbike, sostituendo Chaz Davies a Misano. Ormai Michele non si sdoppia più: si triplica!

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