Sepang Racing Team, un anno nero come il petrolio

Sono giorni roventi (e non solo dal punto si vista metereologico…) in MotoGP. Dopo l’annuncio del ritiro di Valentino Rossi e la sospensione da parte di Yamaha di Maverick Vinales per un presunto tentativo di sabotaggio della M1 durante il GP di Stiria, all’alba di sabato scorso un comunicato shock ha scosso il paddock. La Petronas, società petrolifera malesiana, ha confermato i rumors e annunciato che lascerà il Motomondiale al termine di questa stagione.

La notizia dell’addio del munifico sponsor è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel team SRT (o SIC), che nel giro di pochi giorni si è ritrovata senza piloti e senza sponsor. Se non è record, poco ci manca. Il filo conduttore che unisce queste tre clamorose notizie è proprio la Yamaha, protagonista nel bene e nel male di questo pazzo 2021. E se Sparta (la Petronas) piange, Atene (il team ufficiale) non ride, perché c’è da gestire la bega Vinales. Ma concentriamoci sul team, la cui struttura ha sede in Belgio ed è diretta da Johan Stigefelt.

OTTO VITTORIE E 33 PODI – L’SRC, acronimo di Sepang Racing Team, è sbarcato nel Motomondiale nel 2014. La partnership con Petronas, invece, risale al 2019. Tre sole stagioni, ma molto intense, con otto Gran Premi vinti e un simbolico titolo di vicecampione del mondo (con Franco Morbidelli) nel 2020. Le otto vittorie se le dividono tre piloti: Morbidelli (tre), Fabio Quartararo (tre) e John McPhee (due). L’italiano e il francese le hanno conquistate in MotoGP, lo scozzese in Moto3. La Petronas, dicevamo, è scesa in campo al fianco del team solo tre anni fa. Prima di allora l’SRT aveva già disputato cinque stagioni nel Motomondiale, senza mai vincere ma conquistando sette podi (saliti a 33 con il colosso petrolifero come sponsor). Ripercorriamo, attraverso i numeri, la storia della squadra.

GLI ESORDI COME CATERHAM – Dal 2014, anno del suo debutto nel Motomondiale con il nome di Caterham Suter, sono stati 22 i piloti che hanno corso almeno un Gran Premio con il team SRT. Il più presente in assoluto, con 58 partenze (sei in Moto2 e 52 in Moto3), è il malesiano Adam Norrodin. Il 23enne non è mai salito sul podio. Al secondo posto il giapponese Ayumu Sasaki con 54 partenze, tutte in Moto3. Sul podio virtuale della classifica delle presenze c’è John McPhee, uno dei piloti più vincenti del team, di cui fa ancora parte.

Lo scozzese ha vinto due GP su 43 (tutti in Moto3) ed è salito sette volte sul podio (oltre ai due successi, è arrivato tre volte secondo e due volte terzo). Ed eccoci a Franco Morbidelli, da tre stagioni in MotoGP con la Yamaha Petronas. L’italiano, fermo ai box fino a Misano per un’operazione ai legamenti del ginocchio, ha disputato 41 gare vincendone tre e ottenendo altri tre podi (un secondo e due terzi posti).

L’IMPRONTA DEL DIABLO – Sono invece 36 le corse a cui ha preso parte Jacub Kornfeil, che con i colori del team SRT ha terminato in due occasioni secondo e in una terzo. Nel club dei 30 c’è anche Fabio Quartararo, attuale leader del Mondiale della MotoGP: il francese ha corso 33 gare in classe regina con Petronas vincendo tre volte e salendo altre sette sul podio (cinque secondi e due terzi posti). El Diablo è il pilota con più podi nella storia della squadra, ben dieci. Un solo piazzamento tra i primi tre (nel 2021) per Xavier Vierge, attuale pilota Petronas in Moto2. Lo spagnolo ha corso 26 gare ma già da Silverstone potrà aggiornare i suoi numeri.

CI SONO ANCHE ZARCO E PASINI – 22 GP per l’attuale compagno di Vierge, l’americano Jake Dixon, candidato a un posto in classe regina con la squadra satellite Yahama nonostante non sia mai salito sul podio nella middle class. Così come Zulfahmi Khairuddin, anche lui a quota 22 (4 in Moto2 e 18 in Moto3). Obiettivo podio raggiunto invece da Johann Zarco, che nel 2014 in Moto2 è arrivato quattro volte terzo. In totale il francese ha corso 18 Gran Premi.

A quota 16 (3 in Moto3 e 13 in Moto3) troviamo il malese Khairul Idham Pawi e a 12 Mattia Pasini, che ha corso part-time in Moto2 nel 2019. C’è solo un altro pilota che ha regalato podi al team malese: Darryn Binder. Il sudafricano, in 11 partenze, è arrivato una volta secondo e una terzo. Il prossimo anno dovrebbe raggiungere il fratello Brad in MotoGP.

GLI ALTRI – Altri nove piloti hanno “vestito” i colori dell’SRT-Petronas. Il primo non ha bisogno di presentazioni. Valentino Rossi vi ha corso (per ora) 11 volte, le stesse di Niki Tuuli e una in più di Josh Herrin (entrambi sempre in Moto2). Sette “gettoni” per Ratthapark Wilairot, cinque per Jonas Folger (in Moto2), due per Cal Crutchlow (in MotoGP) e uno a testa per Garrett Gerloff (in MotoGP), Kasma Daniel Kasmayudin (in Moto3) e Izam Ikdal (in Moto3).

A questi numeri vanno sommati quelli relativi alla MotoE, dove il team malesiano ha conquistato due vittorie (con Eric Granado) e sette podi (con Granado e Bradley Smith). Nel 2022 le squadre di Moto2 e Moto3 chiuderanno: a difendere i colori del team malese ci sarà solo la MotoGP. Ma con quali piloti e, soprattutto, con quale sponsor?

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