2020: top e flop

Suzuki e KTM su, Yamaha, Honda e Ducati giù. E l’Aprilia? Non pervenuta. E’ il bilancio di una stagione che ha rischiato di non cominciare nemmeno, e che invece ci ha riservato tanti colpi di scena. Anche se è già cominciato il Mondiale 2021, diamo i voti ai protagonisti di quello del 2020, il più pazzo di sempre,

MIR 8,5 – Il giovane maiorchino ha pescato il jolly in un mazzo da 108 carte. Ha vinto il Mondiale della classe regina a soli 22 anni, al secondo tentativo, come solo i grandissimi sanno fare. Eppure… Eppure non è riuscito a mettere d’accordo tutti, anzi. In un sondaggio appena il 30 per cento dei votanti lo ha indicato come l’anti-Marquez del futuro. Perché quel 70 per cento? Sono tutti impazziti? No, la risposta è un’altra: ai tifosi non piace chi vince facendo troppo il ragioniere. Sia chiaro, Joan è stato straordinario, e ha sfruttato in maniera impeccabile l’occasione che gli si è presentata. Ma vincere un Mondiale, di qualsiasi cilindrata, tagliando il traguardo davanti a tutti una sola volta in tutta la stagione farebbe storcere il naso a chiunque. Ed è giusto che sia così. L’ultima gara poi… Ecco perché si merita un 8,5 e non un 10 con lode. Per il massimo dei voti c’è sempre tempo.

MORBIDELLI 9 – Ma come? Il Mondiale l’ha vinto Mir e Morbidelli prende un voto più alto del campione? Non ce ne vogliano i tifosi del baby spagnolo ma, in un impeto di patriottismo, a nostro insindacabile giudizio a meritare un Mondiale così folle sarebbe stato proprio il Morbido. Il romano trapiantato a Tavullia ha corso una stagione da veterano. Nonostante avesse sotto al sedere una moto del 2019, quindi non aggiornata, ha fatto molto meglio delle Yamaha ufficiali. Ha vinto tre GP e firmato due pole, ma soprattutto ha guidato da campione collaudato. Ed è stato pure sfortunato (vedi rottura del motore a Jerez-2 e caduta incolpevole in Austria), altrimenti avrebbe vinto il Mondiale a mani basse.

RINS 7,5 – Alex guida il trenino dei piloti che hanno trascorso l’inverno a mordersi le mani per l’occasione persa. Senza il brutto infortunio e qualche caduta di troppo, sul tetto del mondo ci sarebbe salito lui. Nelle ultime gare, quando tutto è filato liscio, ha fatto più punti del compagno-rivale neo campione del mondo. E mentre quest’ultimo festeggiava sul podio di Valencia, ebbro di gioia e di Prosecco, nel paddock si aggirava un Rins con una piva lunga così. Lo si è visto molto più felice, invece, per la vittoria dell’amico Arenas in Moto3… Bravo comunque, Alex. E bravi Suzuki (9) e il dimissionario Davide Brivio (9,5) per aver reso possibile l’impossibile.

Oliveira 7,5, P. Espargaro 7, Miller 7, Binder 6,5, Zarco 6,5, Nakagami 6,5, A. Marquez 6, Bagnaia 6.

QUARTARARO 5,5 – Senza Marquez, il francese della Yamaha Petronas era il grande favorito a raccoglierne l’eredità. E invece Fabio si è sciolto come neve al sole. Ha sì vinto tre gare (nessuno ha fatto meglio di lui), ma quante volte lo abbiamo visto sgomitare nelle retrovie? Troppe. La sua nemesi è il più grande mistero di questo 2020 ma rispecchia quella che è stata la sua carriera fino a oggi: un’altalena.

DOVIZIOSO 5 – Dopo tre simbolici titoli di vicecampione del mondo, l’anti Marquez per eccellenza è incappato in una stagione da dimenticare. La vittoria in Austria è stata la pillolina che ha addolcito un boccone amarissimo. Defenestrato dalla Ducati mentre era ancora in lotta per il titolo, Dovi si è intristito e non ci ha capito più niente. Adesso lo attende un anno sabbatico, tra fango e salti con la moto da cross. Noi (e forse anche l’Aprilia…), invece, lo aspettiamo in pista nel 2022. O anche prima.

VINALES 5 – Croce e delizia. Diavolo e acqua santa. La trasformazione di Vinales ormai non fa più nemmeno notizia. Lepre in prova, gambero in gara. Altro interprete del “vorrei ma non posso”, “Top Gun” ha gettato alle ortiche una grande occasione. Resta la soddisfazione di aver vinto almeno una gara anche quest’anno. Non è molto, ma è meglio di niente.

ROSSI 5 – Il podio di Jerez-2 ci aveva illuso. Pensavamo che il Dottore, ampiamente superati gli anta, si fosse ringalluzzito e potesse addirittura essere della partita per vincere il suo decimo Mondiale. Anche a Misano-1 è andato fortissimo, poi il buio. La parabola discendente è cominciata la settimana successiva, quando è finito nella ghiaia durante la gara di Misano2: da quel momento non gliene è più andata dritta una. Peccato. La nuova avventura è in Petronas. Approdo finale di una carriera senza limiti.

Savadori 5,5, Lecuona 5,5, Crutchlow 5, A. Espargaro 4,5, Bradl 4,5, Petrucci 4, Rabat 4, Smith 4, M. Marquez n.g.

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