Operazione nostalgia: la MotoGP ritrova il Dovi

Sembrava non dovesse tornare più, che avesse chiuso con il motociclismo. Almeno con quello su pista, perché da quando aveva lasciato la Ducati si era cimentato nel motocross, altra sua grande passione. Si pensava che avrebbe speso l’ultima parte della carriera tra fango e sterrati, invece Andrea Dovizioso è rientrato in MotoGP. Non ha resistito alle sirene della Yamaha, che gli ha offerto un contratto di un anno e mezzo nel team satellite. Il Dovi correrà le ultime cinque gare del 2021 nel box con Valentino Rossi con la moto che fu di Franco Morbidelli – nel frattempo “promosso” nel team ufficiale al posto di Maverick Vinales – e tutta la prossima stagione nella nuova struttura che prenderà il posto di Petronas, cioè la neonata RFN Racing. Nel 2022 Andrea avrà a tutti gli effetti una moto ufficiale, identica o quasi a quelle di Fabio Quartararo e del Morbido.

E così, dopo gli addii di Daniel Pedrosa, Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, la MotoGP ritrova almeno uno dei grandi protagonisti dell’ultimo decennio e mezzo. Vincitore di 22 Gran Premi in 327 gare disputate, il Dovi ha in bacheca un titolo mondiale in 125, conquistato nel 2004, oltre a 20 pole position, 22 giri veloci e 3.769 punti. E’ stato il grande avversario di Marc Marquez dal 2017 al 2019, prima del mezzo anno sabbatico interrotto questo fine settimana.

“CI VORRA DEL TEMPO” – Il Dovi ha parlato con la stampa giovedì. Davanti alla platea di giornalisti, la maggior parte dei quali collegati via Zoom a causa delle restrizioni anti Covi. Ha detto: “Non ho sbagliato ad andarmene alla fine della stagione scorsa. Sapevo quello che volevo. Sapevo che se accadeva qualcosa di pazzo e se si apriva qualche porta io l’avrei aperta. Ed è quello che è successo. Non ero arrabbiato. Anzi, ero rilassato e mi è piaciuto stare a casa. Sono molto contento di questa situazione. Sicuramente, non è il massimo cominciare in un week-end di gara, perché dopo tanti anni con la stessa moto ci vorrà del tempo. Ma dall’altro lato mi sento fortunato perché ho la possibilità di fare cinque gare e due test prima del prossimo anno”.

“APRILIA ESPERIENZA POSITIVA” – Dovizioso ha parlato dei recenti test fatti con Aprilia: “Sono stato molto contento di fare alcuni test con loro. Penso sia stato bello per entrambi. E’ andata bene, ho avuto la possibilità di guidare una MotoGP e sono stato in grado di fornire alcune indicazioni. Il rapporto e l’atmosfera erano buoni. E’ successo qualcosa che all’inizio della stagione mi sembra impossibile. Mi sento fortunato e felice”. Su Vinales che ha fatto il percorso inverso rispetto al suo, cioè è sceso dalla Yamaha per salire sull’Aprilia, il forlivese ha detto: “E’ stata una sopresa, nessuno conosce i dettagli. Sono successe diverse cose ma non conosco tutto”.

“DOVRO’ GUIDARE IN MODO DIFFERENTE” – A chi infine gli ha chiesto quali differenze pensa di trovare fra la Ducati del 2019 e la Yamaha factory che guiderà il prossimo anno, il Dovi ha risposto: “Non posso sapere quanto forte sia la moto nei prossimi cinque Gran Premi, ma non sono preoccupato per questo. Per prima cosa perché non devo lottare per il campionato e per i risultati. La cosa importante sarà avere il supporto della Yamaha factory l’anno prossimo. In questo finale di stagione, invece, sarà fondamentale avere buone sensazioni di guida e imparare a conoscere la moto. Di sicuro dovrò guidare in modo differente rispetto a come ho fatto finora. Avrò bisogno di un po’ di tempo per fare questo. Solo in un secondo momento potrò spingere e dare delle indicazioni. La lotta in MotoGP per varie ragioni adesso è più ristretta. Gli ultimi piloti arrivati sono molto veloci e più vicini ai primi. Così è tutto più difficile. Ma penso che non avrò problemi in questo momento. Non sono preoccupato”.

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