Oliveira danza sotto la pioggia di Mandalika

Oliveira è l’uomo delle grandi occasioni. Quando si apre uno spiraglio, lui è pronto a infilarcisi senza chiedere permesso. Al quarto anno in MotoGP, il portoghese si conferma genio e sregolatezza. Un pilota poco avvezzo alle mezze misure: tutto o niente. La vittoria nel Gran Premio dell’Indonesia, seconda prova del Mondiale 2022, è arrivata al termine di una gara dominata. L’88 della KTM ha impartito agli avversari una bella lezione di guida, vincendo una gara dominata sin dai primi metri. Ha mostrato coraggio e ottime doti sul bagnato, evitando di commettere sbavature quando sarebbe stato facilissimo incorrere in qualche errore nel momento in cui si danza sotto la pioggia in equilibro su due ruote. E così il lusitano si è infilato nel taschino la quarta affermazione in classe regina, dopo i successi in Stiria e Portogallo nel 2020 e a Barcellona nel 2021. Un curriculum di tutto rispetto per uno dei pochi piloti della griglia MotoGP a non aver mai conquistato un titolo mondiale in nessuna delle tre classi.

UNA SCOMMESSA VINTA

Eppure il sempre sorridente Miguel (non a caso il padre è titolare di uno studio dentistico…) non è proprio uno “fermo”. Anzi, sia in Moto3 che in Moto2 si è laureato vicecampione del mondo conquistando in totale 12 Gran Premi (ora il totale delle vittorie è salito a 16). Quando la KTM nel 2019 ha scommesso su di lui affidandogli una MotoGP del team satellite Red Bull Tech3, in molti hanno storto il naso. Nell’anno d’esordio, effettivamente, Miguel ha raggranellato solo 33 punti, chiudendo 17° nel Mondiale. Il salto di qualità è arivato l’anno successivo, con le già citate vittorie di Zeltweg e Portimao, dove ha letteralmente dominato l’intero week-end, e con una serie di piazzamenti che a fine anno gli hanno permesso di piazzarsi al nono posto nella classifica iridata.

Grazie a questi progressi, il 27enne di Almada è stato promosso l’anno scorso nel team ufficiale, con il quale ha trionfato al Montmelo ed è salito altre due volte sul podio: la prima al Mugello, la seconda in Germania. Da quel momento, però, a parte un quinto posto in Olanda, Miguel ha messo in fila una serie di risultati negativi che gli hanno fatto perdere tante posizioni nel Mondiale. Il successo di domenica riporta in auge un pilota che forse non vincerà mai un Mondiale della MotoGP, ma che finora è stato troppo sottovalutato. E tra meno di un mese si corre nella sua Portomao, dove ha steccato nel 2021 ma dove l’anno prima è sembrato inafferrabile.

UN PORTOGHESE E DUE FRANCESI

La gara di domenica, accorciata di un quarto a causa delle condizioni meteo e ambientali, è stata un brodino caldo anche per la Yamaha, tornata sul podio dopo la debacle del Qatar. Il campione in carica Fabio Quartararo ha mostrato di aver fatto grandi progressi in condizioni di pista bagnata ottenendo un inaspettato secondo posto. La gara del francese ha assunto le semnianze di un giro sulle montagne russe. Scattato dalla pole position, ha perso posizioni nei primi giri per poi risalire la corrente e “rischiare” di riagganciare Oliveira. Da gambero a salmone. Fabio ha preceduto il connazionale della Ducati Pramac Johann Zarco, che ha sua volta ha bruciato l’ufficiale Jack Miller. Quinta e sesta le Suzuki, settimo un Franco Morbidelli dal quale, dopo le prove, ci si aspettava di più. Ottimo decimo posto per il debuttante Darryn Binder sulla Yamaha del team WithU RNF, che ha lottato come un leone facendo meglio perfino di Enea Bastianini, i cui cinque punti dell’11° posto gli hanno consentito di rimanere in testa alla classifica del Mondiale.

PAURA MARQUEZ

Solo 15° Pecco Bagnaia, il cui inizio di stagione è stato a dir poco fallimentare. Fuori dai punti Maverick Vinales, sempre in difficoltà ad adattarsi all’Aprilia. Addirittura fuori dai giochi Marc Marquez, dichiarato “unfit” dai medici dopo la terrificante high-side nel warm-up. Per Magic quattro cadute nel week-end che suonano come l’ennesimo campanello d’allarme di una carriera sempre più a rischio.

ORDINE D’ARRIVO – 1. Oliveira, 2- Quartararo, 3. Zarco, 4. Miller, 5. Rins, 6. Mir, 7. Morbidelli, 8. B. Binder, 9. A. Espargaro, 10. D. Binder, 11. Bastianini, 12. P. Espragaro, 13. A. Marquez, 14. Marini, 15. Bagnaia, 18. Di Giannantonio, 20. Bezzecchi.

CLASSIFICA MONDIALE PILOTI – Bastianini 30, B. Binder 28, Quartararo 27, Oliveira 25, Zarco 24, P. Espargaro, A. Esparagaro, Rins, Mir 20, Morbidelli 14, Mille 13, M. Marquez 11.

CLASSIFICA MONDIALE COSTRUTTORI – KTM 45, Ducati 41, Yamaha 27, Suzuki 21, Honda, Aprilia 20.

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