Il re è tornato, viva il re!

Le pagelle del Gran Premio di Germania.

MARQUEZ 10 – Gli mettiamo 10 ma meriterebbe 11, come le vittorie consecutive al Sachsenring. Marc ha tirato fuori il classico coniglio dal cilindro ed è tornato alla vittoria dopo 581 giorni di astinenza. Da Valencia 2019 a Germania 2021: in mezzo un incidente gravissimo, tre operazioni, tanta sofferenza e la paura che tutto fosse finito sul più bello. La vittoria dell’otto volte campione del mondo sull’anello tedesco sa di favola. Marc ha colto al volo l’occasione della vita. In 30 giri non ha sbagliato nulla, nemmeno quando la pioggia avrebbe potuto scombussolare i suoi piani. Anzi, proprio su quello scroscio di pioggia ha costruito la sua vittoria. Gli altri hanno rallentato, diffidando di un asfalto che poteva diventare infido, lui non l’ha fatto. E ha accumulato quel margine di vantaggio che ha poi gestito nel finale, quando Oliveira è venuto su come un razzo. Bentornato Magic Marc.

OLIVEIRA 9 – Il portoghese tifoso di Cristiano Ronaldo al punto da esaltarne i pettorali in diretta tv è in stato di grazia. In Germania ha conquistato il terzo podio consecutivo e sfiorato la clamorosa doppietta dopo il successo di due settimane fa a Barcellona. Solo un Marquez modello Marcziano gli ha negato questa soddisfazione. La KTM ora funziona (ne è la conferma il quarto posto di Binder), ma Miguel ci mette del suo per farla andare ancora più forte.

QUARTARARO 8 – Ha fatto podio nel giorno in cui la seconda migliore Yamaha, quella di Valentino Rossi, ha chiuso 14esima. Morbidelli e Vinales hanno fatto ancora peggio, finendo penultimo e ultimo. Anche per questo il buon Fabio ha festeggiato il terzo posto come una vittoria. Se Mir con i podi ci ha vinto un Mondiale, lui può fare altrettanto. Ma l’involuzione Yamaha deve comunque far suonare un campanello d’allarme nel box. Le Ducati e le KTM sono in agguato, Marquez è tornato. Attento Fabio.

APRILIA 8 – Otto gare, tantissimi punti e perfino una prima fila in griglia: come cresce questa Aprilia! Aleix Espargaro sta facendo un lavoro fantastico. Bravo lui e bravo chi lo sta mettendo in condizione di lottare con i primi. Al podio manca sempre meno.

DUCATI 6 – La Casa bolognese scende dal podio, e questa è una novità. Nulla di così grave, visto che si correva su una pista con tante curve e pochi rettilinei, non proprio l’habitat naturale per la Desmo16, adatta a piste più veloci. Peraltro, Zarco ha fatto la pole e gli ufficiali hanno chiuso quinto e sesto, con Bagnaia che nel finale girava come Marquez. Ad Assen ci sarà da soffrire ancora, ma dopo la sosta estiva c’è l’Austria, feudo rosso da cinque anni.

ROSSI 5 – E’ arrivato 14°, ha preso solo due punti ma la sua è stata comunque la seconda delle Yamaha al traguardo. Magra consolazione per il nove volte campione del mondo. Il Sachsenring rappresentava la penultima spiaggia prima di prendere quella decisione che sembra ormai scontata. Anche la Germania non ha portato frutti al Dottore, a cui rimane solo la gara olandese prima della pausa estiva che – parole sue – servirà a pianificare il futuro. Assen è una delle piste preferite dal 46, dal quale tutti si aspettano l’ultimo miracolo.

SUZUKI 5 – E’ la delusione della prima parte di stagione. E se avesse ragione chi imputa la crisi Suzuki alla dipartita di Davide Brivio? Le cadute e gli infortuni di Rins non hanno aiutato, ma nemmeno i troppi piazzamenti fuori dal podio del campione del mondo Mir.

MORBIDELLI 4 – Le scusanti ci sono, ma vedere Morbido così in difficoltà fa comunque specie. Frankie ha perso il filo, ed è davvero un peccato, perché l’anno scorso, nonostante una moto tecnicamente inferiore, spesso le suonava a tutti. Nel 2022 avrà una Yamaha ufficiale, ma nel frattempo ha perso stimoli e buon umore.

VINALES 2 – Imbarazzante sia in prova che in gara. Dopo l’esordio folgorante in Qatar, Maverick è tornato quello di sempre: discontinuo e imbronciato. Che fine ha fatto Top Gun? L’ultimo posto in Germania è il punto più basso della stagione e forse della carriera dello spagnolo.

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