Grazie per lo spettacolo

Le pagelle del Gran Premio della Comunità Valenciana, che passerà alla storia come l’ultima gara del Dottore nel motociclismo.

ROSSI 10 – Il voto ovviamente è alla carriera: unica, inimitabile, inarrivabile. Ma 10 anche come il piazzamento in gara, come il numero di Mondiali che avrebbe meritato ma che per ragioni contingenti non è riuscito a ottenere (si è fermato a nove). 10 come il numero di gara del fratello Luca, a cui lascia una pesante eredità.

BAGNAIA 9,5 – Altra gara monstre del Pecco nazionale, un gigante pure su una pista che non digeriva. Le quattro vittorie stagionali sono un bottino niente male. E’ arrivato secondo nel Mondiale a -26 da Quartararo, ma sul bilancio finale pesa la caduta di Misano-2, avvenuta a gara (quasi) vinta. PECCato.

MARTIN 9 – Da Martin cascatore a rookie dell’anno. Lo specialista delle pole è un martello anche in gara. Corre debilitato da una gastroenterite, ma per come lo si vede pennellare le curve del Ricardo Tormo sembra più in forma che mai. La Ducati si sfrega le mani: ha in casa un altro talento niente male.

PETRUCCI 7 – Anche per Petrux un voto alla carriera. Arrivato tardi nel Mondiale, ha comunque mostrato buone doti raccogliendo forse meno di quanto avrebbe meritato. Due vittorie con la Ducati ufficiale e qualche bel podio con la Pramac tra le perle. Peccato per quest’ultimo anno letteralmente buttato via. Ora lo aspetta la sabbia della Dakar, ma siamo sicuri che la sua esperienza con l’asfalto non sia ancora finita.

MILLER 6,5 – Il podio è un brodino caldo in una stagione da pillole amare. Le ha prese da Bagnaia, che cavalca la stessa moto, e domenica anche da Martin, che ha meno esperienza di lui e non è un ufficiale. Ma Jack merita un’altra possibilità, fosse anche l’ultima. Il talento e le doti ci sono, ma per arrivare a vincere il Mondiale serve fare un ulteriore salto di qualità che allo stato attuale non sembra nelle corde dell’australiano.

MIR 6,5 – Il campione 2021 fa della regolarità la sua arma migliore. A differenza del compagno Rins (5), che si stende mentre insegue la vittoria, porta a casa l’ennesimo piazzamento che gli consente di restare aggrappato al podio iridato. Joan è forte, il suo problema è che non ha fra le mani una Ducati. Nessun MIRacolo.

QUARTARARO 6,5 – Dopo il titolo ha tirato un po’ i remi in barca. Ma fino a quel momento aveva tirato la carretta vincendo il Mondiale con una moto che aveva (e probabilmente continuerà ad avere) molto da invidiare alla Ducati. Voto alla stagione 9, alla gara di Valencia 5. La media è 6,5.

VINALES 4 – Ahi ahi Maverick. Top Gun non trova il bandolo della matassa e chiude nelle retrovie anche a Valencia. I test e l’inverno porteranno consiglio, ma da lui ci si aspetta di più. Molto di più.

RAUL FERNANDEZ 8 – Lo spagnolo che non voleva la MotoGP vince l’ottava corsa stagionale in Moto2 ma chiude la stagione (da rookie) con tanti record ma senza titolo. Una beffa per Raul, che anche l’anno scorso in Moto3 sembrava averne più di tutti ma che alla fine dell’anno è rimasto con un pugno di mosche in mano. Quest’anno ha pagato qualche errore di gioventù, ma avrebbe meritato il titolo.

GARDNER 7 – Bravissimo per quasi tutta la stagione, ma domenica non ci è proprio piaciuto. La prudenza con cui ha corso si stava rivelando un boomerang, perché ha davvero rischiato di finire fuori dai primi 13 e perdere un Mondiale già vinto. E’ stato… REMYssivo, se ci è permesso un gioco di parole. Ad ogni modo la sua tattica è stata fruttuosa. Ora lo aspetta la prova più dura: la MotoGP, sempre con KTM.

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