Desmoduecento
Duecento podi in 20 stagioni di MotoGP, una media di dieci all’anno. I numeri non dicono tutto, ma raccontano tanto. Nemmeno il tempo di finire di celebrare le mille top-3 in Superbike, che la festa si è spostata nel paddock del Motomondiale, dove la Ducati è presente, da protagonista, ormai da due decenni. Fin da suo esordio, nel 2003, la Rossa ha sempre lottato nelle zone nobili della classifica. Quell’anno, nel GP inaugurale corso a Suzuka, Loris Capirossi portò la neonata Desmosedici sul podio, terminando la gara al terzo posto dietro a Valentino Rossi e Max Biaggi (con l’altro ducatista Troy Bayliss quinto). Un risultato straordinario, offuscato però dal tragico incidente in cui perse la vita l’idolo di casa Daijiro Kato. Da allora altri 199 podi. Gli ultimi firmati da Pecco Bagnaia e Jack Miller nel Gran Premio di Gran Bretagna, chiuso rispettivamente al primo e al terzo posto.
In 20 anni, la Ducati si è guadagnata un posto di primo piano sulla griglia della massima serie motociclistica, pur non avendo le stesse risorse dei colossi giapponesi Honda, Yamaha e Suzuki. Anzi, negli ultimi anni ha spesso fatto meglio delle tre Case nipponiche, merito di progetti innovati e lungimiranti. Unica pecca, l’aver vinto un solo Mondiale piloti nonostante una moto quasi sempre competitiva. Ma entriamo nel dettaglio, sciorinando qualche numero.
I 200 podi sono suddivisi in 65 vittorie, 59 secondi posti e 76 terzi. Sono stati 20, dal 2003 al 2022, i piloti capaci di salire almeno una volta su uno dei tre gradini. Il più presente in top-3 è il “pupillo” della Ducati: l’australiano Casey Stoner. Il canguro, unico a vincere un titolo piloti con la casa bolognese (nel 2007), ne ha conquistati ben 42, due in più di Andrea Dovizioso, altro uomo simbolo della Rossa. Dietro di loro c’è Loris Capirossi, a quota 23. Seguono gli attuali piloti ufficiali Miller e Bagnaia, rispettivamente con 18 e 14 podi. Poi Petrucci con 10, Zarco 9, Iannone e Lorenzo 7, Martin 6, Bayliss e Bastianini 5, Hayden e Rossi 3, Checa ed Elias 2, Barros, Crutchlow, Bezzecchi e Redding uno. Dei 200 podi, 159 sono stati timbrati dalla Desmosedici ufficiale. Il team Pramac ha festeggiato per 35 volte. I restanti sei vanno suddivisi tra i team Avintia, Gresini e VR46.
Passiamo alle vittorie. Al primo posto c’è ancora Stoner, con 23 affermazioni (i secondi posti sono 8, i terzi 11). Alle sue spalle il Dovi con 14 (14 anche i secondi posti, mentre i terzi sono 12). Bagnaia è gia terzo all-time con 8 successi. Seguono Capirossi con 7 (più 9 secondi e 7 terzi), Bastianini e Lorenzo con 3, Miller e Petrucci con 2, Bayliss, Iannone e Martin con uno. In totale sono 11 i riders che hanno vinto almeno un Gran Premio in sella alla Desmosedici.
Riepilogo
200 podi suddivisi in 65 vittorie, 59 secondi posti e 76 terzi. Un solo Mondiale.
20 piloti con almeno un podio all’attivo.
159 top-3 per la Desmosedici ufficiale, 35 per la Pramac e 6 suddisive tra team Gresini, Avintia e VR46.
Classifica podi
Stoner 42, Dovizioso 40, Capirossi 23, Miller 18, Bagnaia 14, Petrucci 10, Zarco 9, Iannone e Lorenzo 7, Martin 6, Bayliss e Bastianini 5, Hayden e Rossi 3, Checa ed Elias 2, Barros, Crutchlow, Bezzecchi e Redding 1.
Classifica vittorie
Stoner 23, Dovizioso 14, Bagnaia 8, Capirossi 7, Bastianini e Lorenzo 3, Miller e Petrucci 2, Bayliss, Iannone e Martin 1.