2023: la MotoGP strizza l’occhio all’Asia

La MotoGP è ormai proiettata nel futuro. Più appuntamenti in calendario (ben 21), numero di gare raddoppiato grazie alla sprint race del sabato, nuovi Paesi da esplorare: il piano della Dorna è globalizzare sempre di più la massima serie motociclistica, strizzando l’occhio ai mercati asiatici, sull’onda di quello che sta facendo la Formula 1 da alcuni anni a questa parte. Nel 2023, salvo cambiamenti in corso d’opera, le gare della MotoGp saranno addirittura 42. Valentino Rossi, che ha corso ininterrottamente per 26 stagioni, si è ritirato dopo 432 Gran Premi. Stando così le cose, dall’anno prossimo saranno sufficienti appena 10 stagioni nella massima serie per, al netto di infortuni, avvicinare il suo record per quanto concerne le presenze sui circuiti del Motomondiale.

FUORI ARAGON, SALVO IL MUGELLO – Il calendario del 2023 è stato ufficializzato a margine del GP di Thailandia, che si è disputato nel fine settimana appena trascorso. Diverse le novità (la più eclatante l’uscita di scena di Aragon), tante le conferme. Tra queste, per fortuna, i due appuntamenti in Italia. La tappa del Mugello, aspramente criticata da Carmelo Ezpeleta dopo il flop di pubblico di quest’anno, si è salvata e si terrà l’11 giugno, cioè due settimane più tardi rispetto al 2022; quella di Misano è stata confermata a furor di popolo e avrà luogo il 10 di settembre.

I MILLE IN FRANCIA – Ma andiamo con ordine. Come anticipato, non sarà il Qatar ad aprire le danze, bensì la pista di Portimao, in Algarve. Il GP del Portogallo, in programma il 26 marzo, precederà quelli d’Argentina e delle Americhe, in calendario rispettivamente il 2 aprile a Termas de Rio Hondo e il 16 aprile ad Austin, in Texas. Nello stesso mese, il 30, il circus si trasferità in Europa per l’iconico appuntamento di Jerez con il Gran Premio di Spagna. La tappa successiva – il 14 maggio a Le Mans – coinciderà con il millesimo Gran Premio della storia del Motomondiale (dal 1949). Dalla Francia all’Italia, ma con quattro settimane di pausa in mezzo, visto che, come detto, in Toscana i motori verranno accesi nel week-end dell’11 giugno. Il fine settimana successivo il carrozzone sarà al Sachsenring, per il GP di Germania, che come vuole tradizione anticiperà di una sola settimana il GP d’Olanda, sulla celebre pista di Assen.

NUOVI MERCATI – Ed eccoci alla prima grande novità. Il 9 luglio i motori romberanno per la prima volta in Kazakistan, sede del Sokol Internationale Racetrack, circuito ancora in attesa di omologazione. Dopo una meritata vacanza, il Motomondiale farà capolino in Gran Bretagna (il 6 agosto a Silverstone) e Austria (il 20 agosto a Spielberg), per poi fare ritorno in Spagna, destinazione Barcellona. In Catalunya motori accesi nel primo week-end di settembre, una settimana prima del GP di San Marino. La seconda new entry è in calendario domenica 24 settembre: in quella data – salvo sorprese dovute all’omologazione di cui sopra – i prototipi si daranno battaglia sul Buddh International Circuit, in India. Il Paese dell’Asia meridionale sarebbe il 31esimo (compreso il Kazakistan) a ospitare un GP dal 1949 a oggi. Finora la classe regina ha corso in 73 diversi autodromi. La trasferta in terra asiatica proseguirà con le gare in Giappone (1 ottobre), Indonesia (15 ottobre), Thailandia (29 ottobre), Malesia (12 novembre) e Qatar (19 novembre, in notturna), ma fra gli appuntamenti di Mandalika e al Chang Circuit ci sarà quello australiano, a Phillip Island (22 ottobre). Il gran finale, come da tradizione, è previsto a Valencia, dove il 26 novembre verranno assegnati i tre titoli.

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