Fenomeno Sasaki, più forte delle penalità

Da 24esimo a primo, dopo due long lap penalty: se non è record, poco ci manca. L’impresa di Ayumu Sasaki è destinata a rimanere impressa nella storia di questo sport. Il giapponese, domenica al Red Bull Ring, ha firmato un autentico capolavoro trionfando nella gara della Moto3 nonostante l’handicap di una doppia penalità, conseguenza di una manovra irresponsabile avvenuta nel corso del GP precedente, a Silverstone. Ma ciò che non ti uccide ti fortifica. E il nipponico, anziché abbattersi, ha fatto tesoro della penalizzazione per scendere in pista con ancora più grinta e determinazione. Già al sabato aveva disputato qualifiche da “paura”, siglando il secondo miglior tempo in griglia dietro alla sorpresa Holgado. Ma il bello doveva ancora arrivare. Il pilota di Max Biaggi, domenica, è partito a spron battuto e dopo aver scontato il primo long lap penalty, che in Austria fa perdere tantissimo tempo, si è ritrovato nella pancia del gruppo, non troppo lontano dai battistrada.

Un’opera d’arte

Ma è stato il secondo LLP a tagliare le gambe ad Ayumu, che intorno al quinto giro (di 23 totali) è rientrato in bagarre in 24esima posizione, cioè nel fondo del plotone. L’alfiere dello Sterilgarda, però, non si è dato per vinto e si è lanciato in un disperato inseguimento che, giro dopo giro, lo ha visto riaffacciarsi nelle posizioni di vertice. Un’opera d’arte che ha fatto strabuzzare gli occhi a spettatori e team manager, Max Biaggi compreso. Ayumu ha poi completato l’impresa mettendosi in testa al gruppo e rimanendoci fino alla bandiera a scacchi, sotto la quale è transitato davanti al connazionale Tatsuki Suzuki, altro grande protagonista di giornata. Il giapporiccionese ha dovuto ancora una volta rinviare l’appuntamento con la vittoria, ma ha mostrato di esserci sempre più vicino. E tra due settimane si corre nella “sua” Misano, dove ha già trionfato nel 2019.

Il nuovo rookie maravilla

Il podio è stato completato da uno straordinario David Munoz, il nuovo rookie maravilla della classe minore. Lo spagnolo, che ha appena compiuto 16 anni, è già al secondo podio stagionale dopo l’exploit a Barcellona. E se non fosse caduto sia in Germania che in Inghilterra all’ultimo giro mentre era in lotta per le posizioni più nobili, oggi il numero di podi sarebbe anche superiore. Munoz, peraltro, ha firmato il giro più veloce della gara all’ultimo passaggio. Quarto si è classificato il turco Deniz Oncu, che ha preceduto il leader del campionato Sergio Garcia, il brasiliano Diogo Moreira e l’altro pilota del GasGas Aspar Team, Izan Guevara. I due “galletti” di Martinez, questa volta, si sono dovuti accontentare delle posizioni di rincalzo.

Solo Foggia e Nepa a punti per gli italiani

Ottava piazza per il poleman Daniel Holgado, nona per l’altro portacolori dello Sterilgarda Husqvarna John McPhee e decima per Kaito Toba, che ha completato l’ottima giornata per il Sol Levante. Male Dennis Foggia, solo 12esimo dopo una gara di grande sofferenza. Il romano è arrivato dietro Ivan Ortolà e davanti a Ryusel Yamanaka. Chiudono la zona punti Xavier Artigas e il secondo degli italiani, Stefano Nepa. Fuori dai quindici Riccardo Rossi (19° dopo il quarto posto in griglia e una gara da gambero), Elia Bartolini (20°), Andrea Migno (23° perché condizionato da un long lap penatlty), Nicola Carraro (26°) e Alberto Surra (27°).

La classifica piloti

Nella classifica del campionato piloti, Sasaki ha recuperato qualche punto a Garcia, che a sua volta ha leggermente aumentato il vantaggio su Guevara. Terzo ma ora staccato di ben 49 punti dalla vetta Dennis Foggia. Più lontani Jaume Masia o Oncu.

Garcia 193, Guevara 188, Foggia 144, Sasaki 138, Masia e Oncu 127, Suzuki 114, Migno 84, tatay 70, Artigas 64, Toba 63, Yamanaka 62, Holgado 56, Rossi e Moreira 54, Munoz 48, McPhee 40.

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