Arrivano i Rossi

Se il Rossi della MotoGP fa sempre più fatica ad affacciarsi nelle posizioni di vertice, il Rossi della Moto3 inizia a farsi conoscere. Un passaggio di consegne tra un 42enne e un 19enne con lo stesso cognome senza alcun grado di parentela. Dopo due anni e mezzo di gavetta e tante promesse mancate, è finalmente arrivato il grande giorno di Riccardo Rossi. Classe 2002, genovese, il pilota del team Boe Skull si è ritagliato il suo spazio da protagonista. Prima di domenica il buon Riccardo, faccia da “monello buono” e sorriso che cattura, aveva ottenuto un 11° posto come miglior piazzamento in gara.

Non proprio il massimo della vita per un pilota che due anni fa era stato ingaggiato dal compianto Fausto Gresini, il quale, oltre a essere stato un grandissimo pilota e un geniale manager, aveva la fama di abile scopritore di talenti. Riccardino, però, complice l’inesperienza e qualche errore di troppo, non era ancora riuscito a conquistare una top ten in gara, al punto che alla vigilia della stagione 2020 era stato costretto a cambiare team, accasandosi nel box del Boe Skull. La nuova avventura era cominciata sulla falsariga della precedente: una terza fila come miglior risultato in qualifica e solo tre gare a punti. Nulla di eclatante, insomma, anche se un piccolo passo in avanti c’era stato.

E così il team gli aveva rinnovato la fiducia, intravvedendo in lui talento, determinazione e voglia di emergere. Ed eccoci a Le Mans, teatro di uno dei GP più folli degli ultimi anni. In tutte le categorie, sia le prove che le gare sono state condizionate da un meteo dispettoso. Fin dal venerdì sole, vento e pioggia si sono alternati senza soluzione di continuità. E in questo scenario è andato in onda il Riccardo Rossi-show. Il “Jolly”, come è soprannominato il 19enne ligure, in un colpo solo ha cancellato tutti i dubbi e gli interrogativi che ruotavano intorno alla sua carriera.

Nelle prove ufficiali si è arrampicato al secondo posto, timbrando la sua miglior qualifica nelle 38 gare finora disputate nel Mondiale. In gara è scattato bene ed è rimasto costantemente agganciato al duo di testa (Garcia e Salac), difendendo con le unghie e con i denti un terzo posto che sa di impresa sportiva. Riccardo non solo ha sfruttato le iniziali condizioni di pista umida, ma ha guidato alla grande anche sull’asciutto, firmando all’ultimo passaggio il giro più veloce della corsa. Ricapitolando: secondo in griglia, terzo in gara e giro più veloce. Il folletto l’ha combinata davvero grossa e in tanti, adesso, sono pronti a scommettere che nei prossimi Gran Premi si affaccerà sempre più spesso in quella top ten che per due anni e mezzo ha rappresentato una vera e propria maledizione.

Insieme a Rossi, sul podio sono saliti il vincitore Garcia e Salac, compagno di squadra di Migno nel team Snipers. Lo spagnolo e il ceco si sono staccati dalla testa del gruppo dopo due giri e hanno fatto gara a due fin sotto la bandiera a scacchi, scambiandosi la posizione solo una volta. Per lo spagnolo del neonato marchio Gas Gas di Aspar Martinez (già vincitore su questa pista nel 2020 con Arenas) è la seconda vittoria nel Mondiale. Per Salac, invece, è il primo podio iridato. Quarto posto per un ritrovato McPhee, che nel finale ha assaporato il podio ma che alla fine si è dovuto accontentare del primo piazzamento a punti della stagione, fin qui molto sfortunata. Alle sue spalle il giapponese Sasaki, Adrian Fernandez (fratello di Raul, vincitore in Moto2) e Artigas.

Gara in chiaroscuro per il leader del Mondiale, Pedro Acosta. Il baby fenomeno scattava 21° in griglia ma dopo pochi giri era già quinto. Mentre si lanciava all’inseguimento dei battistrada, lo spagnolo è incappato in una scivolata, ma con una magia è riuscito a tenere la moto accesa ed è tornato in sella. Dopo una rimonta delle sue, il rookie maravilla è riuscito ad agguantare un ottavo posto che gli ha permesso di allungare a 54 punti il suo vantaggio nella classifica del Mondiale. Dietro di lui hanno chiuso nell’ordine Oncu, autore di un gran finale, Fenati, Migno, Yamanaka, Dupasquier, Guevara e l’indonesiamo Izdihar. Fuori dai punti Foggia. Caduti entrambi piloti del team Gresini.

LA CRONACA – Si parte con pista umida. Migno, scattato dalla pole, arriva lungo alla prima curva e lascia la testa ad Antonelli. Acosta è già 12°. Antonelli cade alla curva 14, imitato poco dopo da Masia. A terra anche Suzuki e Alcoba. Garcia e Salac prendono margine su Rossi. La pista inizia ad asciugarsi e i tempi scendono. Cadono pure Toba e Binder. Garcia accumula un piccolo vantaggio, che Salac ricuce portandosi in testa. Il ceco guida la corsa per meno di un giro, poi si rimette nella scia di Garcia. Acosta risale fino all’ottavo posto, poi tira i remi in barca e si accontenta. Davanti si infiamma la lotta per il podio, con McPhee che si avvicina a Rossi. Il genovese risponde con il giro veloce della gara e conquista il primo podio della carriera dietro a Garcia e Salac.

ORDINE D’ARRIVO – 1. Garcia, 2. Salac, 3. Rossi, 4. McPhee, 5. Sasaki, 6. Fernandez, 7. Artigas, 8. Acosta, 9. Oncu, 10. Fenati, 11. Migno, 12. Yamanaka, 13. Dupasquier, 14, Guevara, 15. Izdihar.

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