David contro Golia

Dall’inviato al Misano.

C’è un Alonso che va fortissimo anche sulle due ruote. Non arriva da Oviedo, come Fernando, ma dalla Colombia. La Moto3 ha scoperto un nuovo campione. Si chiama come il celebre pilota di Formula 1, che a 42 anni dà ancor del filo da torcere ad avversari che potrebbero tranquillamente essere suoi figli. Ed è un ragazzino anche l’Alonso che si sta facendo strada nel Motomondiale, a suon di podi e di sorpassi da “straccio di licenza”. Ha 17 anni, è nato a Madrid ma ha il passaporto colombiano. In patria è già un idolo, nonostante sia ancora un teenager e abbia corso appena 14 Gran Premi iridati in carriera. Ma di questi 14 ne ha già vinti tre. Una media pazzesca per un esordiente.

Il pistolero spara a salve

Alonso ha trionfato in tre delle ultime quattro gare disputate quest’anno: ai successi di Donington e di Barcellona, appena sette giorni prima, si è aggiunto domenica mattina quello di Misano. Un favolo back-to-back.In questo 2023 era già salito sul podio a Jerez ed era arrivato quarto al Mugello. L’Italia gli porta bene. In Romagna ha disputato una gara eccellente, lottando come un leone in mezzo a due veterani della categoria: Jaume Masia (che nel 2024 sarà in Moto2) e Deniz Oncu. Alonso ha beffato entrambi con un ultimo giro da favola e si è rilanciato in chiave campionato. Con il leader Holgado in crisi (nessun punto nelle ultime due gare, addirittura 16esimo al Santamonica) e con Sasaki solo settimo, David può sognare in grande: ora ha solo 21 punti di ritardo dalla vetta della classifica, occupata dal “pistolero”, che però sta sparando a salve.

Il debutto a 15 anni

Alonso, che corre con il GASGAS Aspar Team, è il primo pilota colombiano ad aver vinto una gara del Motomondiale. Ai successi è abituato, perché nel 2020 ha conquistato il titolo della European Talent Cup, mentre l’anno successivo ha fatto il bis nella Rookies Cup, ricevendo in “premio” una wild card per disputare il GP dell’Emilia Romagna, proprio a Misano. Aveva 15 anni e si piazzò 22esimo sotto la bandiera a scacchi. Nel 2022 ha corso solo il Gran Premio del Portogallo, arrivando 27esimo. Quest’anno corre da pilota titolare ed è sempre andato a punti a eccezione del GP inaugurale a Portimao e del GP d’Austria.

Ninja style

Tornando al GP di San Marino e della Riviera di Rimini, fuori dal podio si sono piazzati nell’ordine Munoz, fresco di rinnovo di contratto con il Boe Motorsports, il sorprendente Veijer, il giapponese Toba, il connazionale Sasaki, Ortola, il “deb” Rueda e Romano Fenati, che ha omaggiato l’imminente nascita della figlioletta con un casco speciale e un’ombrellina d’eccezione: la compagna incinta. A punti anche Furusato, Moreira (che nel 2024 salterà in Moto2 con il team Italtrans al posto di Roberts e con Foggia come compagno), Nepa (che nel week-end ha rinnovato con Angeluss MTA), Yamanaka e Suzuki. Ben cinque giapponesi si sono piazzati tra i primi 15. Lontani dalla zona punti Rossi, Bertelle e Farioli: da loro, sulla pista di casa, ci si aspettava molto di più. Appuntamento in India.

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