L’altra metà del Cele

Da zero a tutto. L’anno da rookie è servito a prendere le misure con la nuova categoria: due quarti posti in un finale in crescendo, senza acuti da podio. Ma al secondo anno, alla prima occasione, Celestino Vietti ha messo a segno un “all-in”, anzi il grand chelem, un francesismo traducibile con Grande Slam. Nel tennis, il termine viene affibbiato a chi vince i quattro più importanti tornei al mondo; in Formula 1 a chi ottiene nello stesso Gran Premio pole position, giro veloce e vittoria della gara, restando al comando dall’inizio alla fine. Ed è quello che ha fatto Celestino domenica pomeriggio, rompendo il ghiaccio anche in Moto2 dopo le due vittorie del 2020 in Moto3, che però non erano bastate a fargli vincere il campionato.

LA GIORNATA PERFETTA – A Losail Vietti ha estratto dal cilindro la classica giornata perfetta, imprimendo un ritmo insostenibile e infliggendo alla concorrenza distacchi pesanti. Ha vinto con oltre sei secondi di margine su Aron Canet e staccato Sam Lowes, che su questa pista l’anno scorso non aveva avuto rivali, di ben dieci secondi. Stesso divario a cui ha relegato un altro grande favorito al titolo della categoria di mezzo: Augusto Fernandez del pluridecorato KTM Ajo. E Pedro Acosta, il nuovo fenomeno del motorsport a due ruote? E’ arrivato 12° a 26 secondi abbondanti dal torinese! Il rookie maravilla ha pagato una qualifica sotto le aspettative e una divagazione nella via di fuga alla prima curva che gli ha fatto perdere tempo prezioso.

QUANTE GIOIE PER VALENTINO! – Nella giornata in cui sul podio del Qatar è risuonato solo l’inno italiano, la classe di mezzo non poteva fare eccezione. La vittoria di Vietti è stata la classica ciliegina sulla torta in una domenica… bestiale, nel vero senso della parola. Celestino ha regalato alla VR46 Riders Academy la seconda gioia di giornata, dopo la bellissima vittoria di Migno in Moto3. Una doppietta che ha reso il fine settimana del neo papà Valentino Rossi ancora più speciale e indimenticabile. Chi lo avrebbe mai detto che per l’ex pilota di Tavullia la prima domenica trascorsa sul divano non sarebbe stata intrisa di nostalgia ma solo di felicità? La gara in Qatar ci ha lasciato in eredità un altro papabile protagonista del 2022: Tony Arbolino. Dopo un 2021 cominciato benino ma finito con il broncio, il pilota di Garbagnate Milanese sembra aver finalmente trovato la quadra per fare bene anche in Moto2. Il team Mark VSD è fra i più competitivi sulla griglia, e Tony ha tutta l’intenzione di sfruttare la grande occasione.

GLI ALTRI – Tra i protagonisti della domenica c’è stato anche Ai Ogura, sempre più a suo agio nella middle class. Il giapponese ha lottato fino all’ultimo metro per salire su uno dei gradini del podio, ma ha mancato l’obiettivo nelle curve finali a causa di un errore pagato a caro prezzo anche da Fernandez. Romano Fenati, tornato in Moto2 dopo tre anni e mezzo dal fattaccio di Misano (toccò in pieno rettilineo la leva del freno di Stefano Manzi e fu squalificato), ha agguantato un punticino, mentre sono rimasti fuori dai 15 le MV Agusta di Marcos Ramirez e Simone Corsi, così come le due Honda del Team Gresini: Alessandro Zaccone non è andato oltre il 22° posto, Filip Salac è caduto al secondo giro finendo la sua domenica al centro medico. Entrambi hanno pagato lo scotto del debutto. Ritirato anche Lorenzo Dalla Porta del Team Italtrans. Infine, 26° e ultimo al traguardo l’altro “deb” Niccolò Antonelli: la VR46 ha aperto e chiuso l’ordine d’arrivo.

ORDINE D’ARRIVO – 1. Vietti, 2. Canet, 3. Lowes, 4. Fernandez, 5. Arbolino, 6. Ogura, 7. Navarro, 8. Roberts, 9. Beaubier, 10. Schrotter, 11. Dixon,12. Acosta, 13. Arenas, 14. Alcoba, 15. Fenati, 18.Corsi, 22. Zaccone, 26. Antonelli.

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