Il Professore e i suoi “allievi”

Una vittoria ogni quattro Gran Premi, un podio ogni due e una pole position ogni sei. E’ il riassunto, in numeri, della carriera di un re. Alain Prost è stato il francese più vincente nella storia della Formula 1. Ha corso 199 Gran Premi in un arco temporale che va dal 1980 al 1993, con un anno “sabbatico”, il 1992. Di questi 199 GP ne ha vinti 51, salendo 106 volte su uno dei tre gradini del podio e firmando 33 partenze al palo. Un curriculum costellato di successi, peraltro ottenuti nell’epoca d’oro dell’automobilismo, contro rivali fortissimi, come l’eterno nemico Ayrton Senna. Il “Professore”, com’è stato soprannominato Prost, ha vinto quattro titoli mondiali: tre con la McLaren e uno con la Williams, team con il quale, alla fine del 1993, ha detto addio alla Formula 1, cedendo il volante proprio al brasiliano. Un passaggio di testimone finito nel modo più tragico: con la morte di Ayrton in quel maledetto primo maggio del 1994.

Ma a rappresentare la Francia in F.1 non è stato solo re Alain. Altri piloti transalpini hanno scritto pagine importanti di questo sport. A cominciare da Renè Arnoux, in pista dal 1979 al 1989. Il nome di Renè è legato a due scuderie: Renault e Ferrari. In totale ha vinto sette corse, arrampicandosi per 22 volte sul podio. Su 176 partenze, per sette volte è scattato dalla pole position. Numeri che lo proiettano al secondo posto nella classifica dei piloti francesi più vincenti della storia. Di Arnoux ricordiamo soprattutto il duello con Gilles Villeneuve nel celebre Gran Premio di Francia del 1979, corso a Digione. Un lotta all’arma bianca, senza esclusione di colpi, che vide il francese all’epoca in Renault e il canadese della Ferrari sorpassarsi svariate volte durante gli ultimi tre giri della gara. Ebbene, quel duello non valeva una vittoria, ma un secondo posto. A trionfare, infatti, fu Jean-Pierre Jabouille, che nell’occasione regalò alla Renault la prima vittoria in F.1. Fu anche il primo successo di una monoposto spinta da motore turbo. Jabouille è morto pochi giorni fa all’età di 80 anni. C’è anche il suo nome nella classifica dei rider francesi più vincenti, seppure abbia disputato appena 49 corse. Jabouille è all’ottavo posto con due vittorie (Francia 1979 e Austria 1980), altrettanti podi e ben sei pole position.

Ma meglio di lui, oltre ad Arnoux, hanno fatto altri cinque piloti. Jacques Laffite (1974-1986) ha corso 176 Gran Premi con sei trionfi, 32 podi e sette pole. La sua carriera è legata a doppio filo alla Ligier, con la quale ha corso per quasi tutta la carriera (con due parentesi alla Williams). Tre successi, 13 podi e quattro pole, invece, per Didier Pironi, che tra il 1978 e il 1982 corse per Tyrrell, Ligier e Ferrari totalizzando 70 Gran Premi. A Maranello fu croce e delizia, dopo che nel GP di San Marino del 1982 fece infuriare l’amico Gilles Villeneuve non rispettando gli ordini di scuderia e rubandogli la vittoria. Due settimane dopo un furibondo Villeneuve perse la vita nelle prove del GP del Belgio. Pironi fu protagonista di un tremendo incidente nel Gran Premio di Germania dello stesso anno che mise fine alla sua carriera. Morì nel 1987 in un incidente durante una gara di off-shore. Il dualismo tra il francese e il canadese è al centro di un documentario prodotto nel 2022.

La Marsigliese è suonata due volte per altri tre piloti: Patrick Depailler (una vittoria con la Tyrrell e una con la Ligier, a cui vanno aggiunti 19 podi e una pole in 95 partenze), Patrick Tambay (due successi con la Ferrari, oltre a 11 podi e cinque pole in 114 gare) e Maurice Trintignant (un trionfo con la Ferrari nel 1955 e uno con la Cooper nel 1958, oltre a sei pole in 49 GP). Arrivando ai nostri tempi, sulla griglia del Mondiale di F.1 che scatterà fra meno di un mese ci saranno due piloti francesi: Pierre Gasly ed Esteban Ocon, entrambi sull’Alpine. Pierre ha vinto il GP di Monza del 2020 ed è salito altre due volte sul podio, mentre Ocon in carriera ha finora ottenuto tre top-3.

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