Laguna Seca come Monza.
Che cosa lega due circuiti tra i più celebri al mondo ma concettualmente diversi e distanti migliaia di chilometri? La risposta è semplice ma allo stesso tempo disarmante: il futuro di entrambi è finito nelle mani di un piccolo gruppo di residenti. Procediamo con ordine.
Alcuni anni fa lo storico autodromo brianzolo fu oggetto di una disputa tra alcuni abitanti della zona in cui sorge (il bellissimo parco di Monza, un polmone verde tra i più grandi e importanti d’Italia) e i proprietari della struttura. Al centro della contesa l’inquinamento acustico provocato dal rombo dei motori che non faceva dormire sonni tranquilli a chi aveva le case in prossimità della pista. Considerando che l’Autodromo Nazionale di Monza ha festeggiato i 100 anni nel 2022, va da sé che la scelta di abitare nei suoi dintorni è stata presa dopo la nascita del circuito. E infatti la causa intentata e finita davanti alle autorità competenti si è risolta con un nulla di fatto e ancora oggi le corse automobilistiche e motociclistiche (seppur più sporadiche) vengono regolarmente organizzate.
A Laguna Seca sta succedendo più o meno la stessa cosa. Alcuni residenti dell’area in cui sorge lo storico “catino” hanno chiesto che la pista venga chiusa per sempre perché troppo rumorosa. E quindi fastidiosa per chi vive nei dintorni. Una pretesa oltraggiosa, che ha indignato tutti coloro che considerano il Weathertech Raceway uno degli anelli più iconici del mondo. Inaugurato nel 1957 e poi riconfigurato nella sua versione attuale nel 1988, il circuito americano si estende per 3.602 metri e include 11 curve. Posizionato nel deserto della California, nei pressi di Monterey, presenta un dislivello di 55 metri, gran parte dei quali si trovano nella famosa curva del Cavatappi, così chiamata per la sua forma a spirale. Questa curva a destra in discesa è stata teatro di sorpassi memorabili, come quello che vide protagonista Alex Zanardi in IndyCar nel 1996 quando correva per il team Ganassi. O quello di Valentino Rossi a Casey Stoner nel 2008, quando il Dottore tagliò la curva finendo nella ghiaia pur di rintuzzare agli attacchi dell’australiano. Una manovra spettacolare che oggi sarebbe vietata ma diventata il migliore spot per la MotoGP. Anche Marc Marquez fu protagonista di una manovra simile proprio ai danni di Valentino. Era il 2013 e tra i due fenomeni i rapporti erano ancora amichevoli.
Ma il nome di Laguna Seca è legato a doppio filo a un altro campione a stelle e strisce che purtroppo ci ha lasciato nel 2017: Nicky Hayden. Il texano aveva un feeling particolare con la pista californiana, dove vinse dominando nel 2005 e nel 2006, l’anno del suo unico Mondiale in MotoGP. Sui saliscendi del Weathertech Raceway Nicky fu protagonista di imprese leggendarie e gare palpitanti che confermarono la sua statura di campione vero. La sua prematura morte resta una cicatrice indelebile sul cuore degli appassionati. Da anni il Motomondiale e la Superbike non ci corrono più. Ma adesso anche le corse in auto sono a rischio: i residenti hanno intrapreso azioni legali per impedire l’organizzazione di gare di qualsiasi tipo. Come andrà a finire?