E alla fine arriva Pedro

Dall’inviato al Mugello.

La combustione è stata lenta, ma Pedro Acosta è finalmente tornato a fare quello per cui è stato “programmato”, cioè vincere. Il rookie maravilla non ha perso la verve: al Mugello ha rotto il ghiaccio in Moto2 dopo un avvio di stagione a dir poco complicato, giusto per usare un eufemismo. Il fenomeno spagnolo ha infiammato il pubblico con una partenza perfetta (dalla seconda casella) e con una gara tutta d’attacco. Tra lui e la prima vittoria nella classe di mezzo c’era un solo ostacolo, rappresentato da Aron Canet. Ma il numero 44 ha commesso un errore a otto giri dalla fine, ruzzolando nella ghiaia e sprecando una grande occasione in chiave campionato, visto il concomitante ritiro del leader Celestino Vietti. Da quel momento in poi Acosta ha solo dovuto amministrare l’ampio vantaggio accumulato, giro dopo giro, sugli avversari, diventando, a 18 anni e spiccioli, il più giovane vincitore di una gara della classe intermedia. Peccato solo non aver assistito a un confronto che sarebbe stato indiavolato fin sotto la bandiera a scacchi.

CELE NERO – Il ritiro di Vietti è stato accolto con un boato di delusione da tutto il pubblico. Il torinese aveva il podio in tasca ed era in bagarre con Joe Roberts per scalare dal terzo al secondo gradino. Anche Arbolino, sempre più protagonista della categoria, non è riuscito ad agguantare la top-3, complice una penalità inflittagli dai commissari per un contatto fratricida con il compagno di squadra Sam Lowes. 15esima la wild card Pasini. In classifica, il giapponese Ai Ogura, terzo dietro all’americano del tram Italtrans, agguanta Vietti a quota 108. Canet resta fermo a 89 punti, tre in più di Roberts. 81 punti per Arbolino.

LA CRONACA DELLA GARA – Allo start Acosta brucia Canet e si prende il comando. Il rookie maravilla sta crescendo gara dopo gara. Aron approfitta di una “sgondolata” di Pedro e si mette in testa. Chanta chiude nella ghiaia un week-end da dimenticare. Acosta, nel frattempo, è tornato al comando. In sei hanno un leggero vantaggio: ci sono anche Lowes e Arbolino del team Mark VDS, Ogura e Roberts. Vietti stringe i denti ed è settimo. Arbolino scavalca Lowes ed entra in zona podio, ma l’inglese risponde immediatamente.

Vietti aggancia il trenino dei cinque inseguitori al duo di testa e passa subito Lowes. Dietro perde un po’ di terreno Pasini. Caduta di Dalla Porta. Colpo di scena quando mancano otto giri alla bandiera a scacchi: Canet perde l’anteriore e scivola. La sua gara finisce qui. Acosta prende il largo. Vietti insidia Roberts per il secondo posto. Celestino deve guardarsi le spalle dal giapponese Ogura, tra le sorprese di questa stagione. Contatto Arbolino-Lowes, con caduta dell’inglese che non le manda a dire all’italiano, poi punito con un long lap penalty. Altro colpo di scena: Vietti si ferma per un problema tecnico. Vince Acosta davanti a Roberts e Ogura. Quarto Arbolino, che ha la meglio in volata su Fernandez.

ORDINE D’ARRIVO – 1. Acosta, 2. Roberts, 3. Ogura, 4. Arbolino, 5. Fernandez, 6. Dixon, 7. Beaubier, 8. Lopez, 9. Schoetter, 10. Arenas, 11. Bendsneyder, 12. Navarro, 13. Salac, 14. Aldeguer, 15. Pasini.

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