Le pagelle del GP degli Emirati Arabi, 22esima e ultima prova del Mondiale 2023 di Formula 1.
VERSTAPPEN 10 – Verrebbe di dargli n.g., non giudicato, perché le sue vittorie oramai non fanno quasi più notizia. Quest’anno sono state 19 su 22 Gran Premi in calendario (21 per la Red Bull – voto 9,5). Un record che probabilmente potrà migliorare solo lui. Con 54 successi in carriera, Max è già al terzo posto all time fra i piloti più vincenti della storia, dietro a Hamilton e Michael Schumacher. E ha solo 26 anni. Nel 2023 ha percorso più di mille giri in testa. Un primato dietro l’altro. Dove potrà arrivare? SUPEREROE.
LECLERC 8,5 – Per Enzo Ferrari il secondo è il primo degli sconfitti, ma occupare la piazza d’onore nell’epoca Verstappen equivale a un mezzo trionfo da festeggiare con litri di champagne. Leclerc agguanta con le unghie e con i denti un altro bel podio, mostrando al mondo la sua velocità ma anche la sua intelligenza quando lascia sfilare Perez nel tentativo di regalare alla Ferrari il secondo posto nel Mondiale dei Costruttori. Un escamotage che si rivelerà inutile. Finisce con sei podi (30 in carriera) e il quinto posto in campionato, a pari punti con Alonso (voto 7 per la gara di Abu Dhabi e 7,5 per il Mondiale). TRENTA SENZA LODE.
RUSSELL 7 – Va in vacanza con un podio di sostanza (scusate la rima), anche grazie al “regalo” di Perez che sportella Norris e si becca cinque secondi di penalità. Grazie ai quali, all’inglese basta tagliare il traguardo in quarta posizione a quattro secondi da Checo per tornare fra i primi tre e festeggiare sul podio con Max e Charles. FORTUNATO
PEREZ 6 – Bella rimonta, dopo le solite qualifiche da meni nei capelli. Il confronto con Verstappen è sempre più umiliante, ma se è vero che il sale delle corse sono i sorpassi allora la situazione cambia! Ogni domenica, per risalire la classifica, è costretto a fare lo slalom, attirando su di sé gli occhi di tutti. Se Max sparisce dai radar dopo pochi giri, lui ha le telecamere addosso per l’intera gara! Ha un contratto per il 2024, ma da qui a marzo tutto è possibile. FUTURO INCERTO
TSUNODA 8 – Il giapponese che non t’aspetti. Quanto è cresciuto Yuki nelle ultime gare. Completa cinque giri al comando, facendo l’ultimo regalo al team principal Franz Tost, che lascia dopo tanti anni il muretto della scuderia faentina per ricoprire un ruolo più defilato: sarà consulente. Tsunoda opta per una strategia su un’unica sosta e arriva ottavo, mettendo in cascina altri quattro punti, per un totale di 17 in stagione. La sua evoluzione è interessante e da tenere d’occhio. NINJA STYLE
NORRIS 6 – Meno incisivo rispetto ad altre gare. Arriva quinto e perde una posizione nel Mondiale, a vantaggio di Leclerc. Sette podi sono un buon bottino alla luce di un avvio di stagione a dir poco disastroso. COMPITINO
SAINZ 5 – Week-end da circoletto nero per lo spagnolo, per la prima volta fuori in Q1 da quando è in Ferrari e autore di una gara anonima. Dal tombino di Las Vegas non gliene è andata più dritta mezza. E così Leclerc ha messo la freccia e lo ha superato in classifica. FINALE DA INCUBO
HAMILTON 5 – Come Sainz: inciampa in un finale di stagione da tregenda. Ad Abu Dhani taglia il traguardo nono dopo una gara a rincorrere la zona punti. Mentre Russell andava già verso il podio. La classifica però gli sorride: è terzo dietro ai “bibitari”. PODIO IRIDATO
STROLL 6 – Ancora a punti, dopo i due quinti posti nei precedenti GP. Fa decimo in gara e nel Mondiale. Ma ancora non sa se dovrà disfare le valigie e tornare in Canada. STROLLEY
HAAS 3 – Sette Gran Premi consecutivi senza marcare punti, né con Magnussen né con Hulkenberg. Meglio in prova che in gara, ma per la squadra americana la stagione è fallimentare. FANALINO DI CODA
BOTTAS 4 – Altra grande delusione è il finlandese: “appagato” dagli anni in Mercedes fa il gambero con il Biscione, con il quale correrà anche nel 2024. GLACIALE