MotoGP al giro di boa, promossi e bocciati

Le pagelle di metà stagione – parte 1

QUARTARARO 9 – Fabio è stato (quasi) perfetto. Prima di Assen avrebbe meritato un bel 10 in pagella, perché ha guidato da fenomeno su tutte le piste, capitalizzando al massimo ogni prestazione o comunque ottenendo ovunque il miglior risultato possibile. Sta dimostrando grandissima maturità, quella che gli è mancata fino a due o tre stagioni fa, quando non riusciva a scrollarsi di dosso la nomea di eterna promessa non mantenuta. Il sodalizio con la Yamaha, destinato a continuare altri due anni e mezzo, funziona alla grande. Peccato per l’errore in Olanda, che gli è costato il primo zero stagionale e qualche punto prezioso in classifica. Ma è umano anche lui.

A. ESPARGARO 9 – Il Capitano dell’Aprilia, come lo chiamano in squadra, sta disputando una stagione incredibile. Senza l’errore di Barcellona, quando ha festeggiato con un giro d’anticipo perdendo il secondo posto, e senza l’escursione nella ghiaia in Olanda, oggi sarebbe a ridosso di Quartararo nella classifica del Mondiale. Ma Aleix è lì, in piena lotta per un titolo che alla viglia del Mondiale sembrava solo un miraggio. Lo spagnolo, mai così veloce, maturo e cosciente delle proprie possibilità, in Argentina ha finalmente rotto l’incantesimo vincendo per la prima volta in carriera. Una maledizione che gli ha dato ancora più consapevolezza nei propri mezzi. Sognare non costa nulla, soprattutto quando ti siedi su un’Aprilia che, con la Ducati, appare come la moto più veloce e competitiva della griglia. Italian power.

BAGNAIA 6 – Tre vittorie in 11 gare non sono noccioline. Pecco ha fin qui conquistato un bel tris di successi, eppure il suo voto in pagella non può andare oltre uno striminzito 6. Troppi errori, troppe occasioni mancate. Certo, non sempre è stata colpa sua (vedi incidente al Sachsenrig causato da Nakagami), ma dal grande favorito della vigilia ci si aspettava qualche punto in classifica in più. Quartararo, leader del Mondiale, è lontano, anche se il +25 di Assen ha riacceso la fiammella della speranza in chiave iridata. Se non farà più zeri e vincerà almeno la metà delle gare ancora in calendario, Pecco potrebbe rientrare nella partita per il titolo. Lui ci crede ancora, la Ducati pure.

ZARCO 6,5 – Il francese non ha ancora vinto in MotoGP, ma si è dimostrato anche in questa prima parte di stagione un pilota veloce e affidabile, guadagnandosi la riconferma in Pramac per il 2023.

MARTIN 5 – Troppi errori per il talento spagnolo, già fuori dai giochi per il Mondiale. E’ fragile e incline allo sbaglio, ma resta in corsa per il team ufficiale. Se la gioca con Bastianini, nonostante lo 0 a 3 nel computo delle vittorie.

BASTIANINI 7 – Alti e bassi da elettrocardiogramma. Tre vittorie ma anche tanti arrivi lontano dai primi. Deve migliorare in qualifica, perché nella MotoGP del 2022 qualificarsi dalla quarta fila in poi è troppo penalizzante in funzione della gara. Quartararo e Bagnaia, specialisti nel giro secco, lo hanno capito da un po’.

M. MARQUEZ 6 – Un 6 politico per Magic, che da due anni esatti non trova pace. L’incidente a Jerez nel 2020 lo sta minando nella testa e nel fisico. Nessuno sa se la quarta operazione al braccio destro a cui si è recentemente sottoposto sarà risolutiva. Lui, alla vigilia dei 30 anni, si dice pronto a rimettersi in gioco, ma ammette anche di aver pensato al ritiro. Marquez manca alla MotoGP, che sta cercando gli eredi dei vari Rossi, Lorenzo e Stoner. Rinunciare anche al Campionissimo sarebbe un dramma. Speriamo di rivederlo presto in pista, magari già nel finale di stagione 2022.

A. MARQUEZ 4 – Un’altra stagione negativa per Alex Marquez, che dopo una vita trascorsa in Honda, dal 2023 emigrerà in Ducati. Il team Gresini sarà chiamato a rivitalizzare un pilota in crisi di risultati e di prestazioni. Un ambiente familiare è quello che ci vuole per lo spagnolo. Prenderà il posto di Bastianini e affiancherà Fabio Diagiannantonio (voto 6,5).

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