Prendete un gruppo di squinternati personaggi e infilateli negli abitacoli di undici stravaganti automobili. Fate sfogare i (pochi) cavalli delle vetture lungo strade impervie e improvvisate. Infine, cucinate trame dissennate, geniali e divertenti, al limite dell’idiozia. Un cocktail micidiale che nel 1968 ha dato vita al Wacky Races, la corsa più pazza del mondo. Prodotta da Hanna-Barbera e Warner Bros, la serie debuttò negli Stati Uniti nel 1968 ma arrivò in Italia solo 12 anni dopo, nel 1980, su Rai 1. E’ considerata una pietra miliare nel mondo dei disegni animati, seppure nella versione originaria consti di appena 34 episodi della durata di dieci minuti ciascuno. Per gli appassionati di motori è il Santo Graal dei cartoons.
Ecco i coloriti partecipanti al Wacky Races (grazie alla pagina Facebook Wacky Races Italian FanPage)
CLYDE E LA SUA BANDA (1 nel disegno sotto) – Sette nani gangster sono gli occupanti della vettura numero 7, la Macchina Antiproiettile. Si tratta di una banda degli anni Venti del secolo scorso, a bordo di una limousine dell’epoca, capeggiata dal boss Clyde (ispirato sia all’omonimo criminale Clyde Chestnut Barrow che al personaggio di Edward G. Robinson nel film Piccolo Cesare). All’occorrenza fanno spuntare le gambe da sotto la loro auto e spingono tutti insieme per guadagnare terreno.
PENELOPE PITSTOP (2 nel disegno sotto) – La bella del gruppo guida la vettura 5: la Compact Pussycat (nell’edizione italiana Vezzoso Coupé), di colore giallo e rosa e dotata di tutti gli accessori per la cura della persona e il trucco. Si può notare che “pit-stop” significa “sosta ai box”. La celeberrima frase di Penelope Pitstop è: “Oh mio Dio…”»”, a ogni sosta improvvisa.
IL DIABOLICO COUPE’ (3 nel disegno sotto) – Non meno singolare appare la vettura 2: una macchina, simile a un carro funebre degli anni ’30, pilotata da due mostri (i fratelli Big e Li’l Gruesome: “gruesome” significa “orribile, pauroso”), sulla quale è montata una cella campanaria circondata di pipistrelli: un drago al suo interno funge da propulsore dell’auto.
DICK DASTARLDY E MUTTLEY (4 nel disegno sotto) – La vettura 00 (nome originale: “Mean Machine”), emblematicamente contrassegnata da questa cifra, è quella di Dastardly e del suo cane Muttley, gli eterni perdenti, nonché protagonisti anti-eroi della serie. Per tutta la durata della serie Dastardly (dastardly significa “in modo ignobile”), caricatura del cattivo delle commedie vaudeville, insegue la vittoria a costo di ogni sorta di scorrettezza, fino al paradosso di tendere trappole agli altri concorrenti aspettandoli lungo la strada e rinunciando al vantaggio. Le trappole si rivelano sempre fallimentari e Dastardly arriva puntualmente ultimo. Controparte del personaggio è il cinico Muttley, che rappresenta l’esatto contrario di ciò che ci si potrebbe aspettare da un cane: opportunista, infedele e, soprattutto, sempre pronto a ghignare delle “sventure” del suo padrone. Il ghigno di Muttley, le imprecazioni di Dastardly (“«”Accidenti, doppio e triplo accidenti”»”) e la sua classica vana invocazione d’aiuto (“«”Muttley, fa’ qualcosa!”»”) sono tratti caratteristici e punti di forza di questo sfortunato duo.
L’INSETTO SCOPPIETTANTE (5 nel disegno sotto) – A bordo della vettura 8 sta un classico montanaro dei monti Appalachi, Luke, che sonnecchia quasi tutto il tempo guidando coi piedi, con il nervosissimo e freddoloso orso Blubber (il blubber è il grasso che protegge i mammiferi marini dal freddo) alle sue spalle. La vettura è di legno ed è mossa da una rudimentale caldaia.
IL PROFESSOR PAT PENDING (6 nel disegno sotto) – E’ lo scienziato pazzo del gruppo alla guida della vettura 3: la Multiuso capace, con accorgimenti tecnici, di trasformarsi in qualsiasi altro mezzo di trasporto idoneo a superare gli ostacoli a volte insormontabili che la gara propone. La formula inglese “Pat. Pending” significa “Brevetto in corso di approvazione”.
PETER PERFECT (7 nel disegno sotto) – E’ il damerino della gara, sempre galante e sempre pronto a corteggiare Penelope e dotato anche di un incredibile forza fisica come si può notare nell’episodio numero 24 in cui con una sola mano riesce a scaraventare per aria Dastardly, Muttley e la loro macchina insieme. La vettura 9, denominata Sei Cilindri o anche Turbo Terrific, è l’unica vera auto da corsa, simile a un dragster, e ha la singolare caratteristica di riprendersi da ogni incidente con una semplice scrollata, come fosse di gomma.
RED MAX (8 nel disegno sotto) – E’ un asso dell’aviazione che si ispira a due figure reali: il pilota tedesco della prima guerra mondiale Max Immelmann e il Barone Rosso. La vettura 4, lo Scarafaggio Volante (in inglese The Crimson Haybaler, “L’Imballatrice Scarlatta”), è perciò un vecchio biplano della prima guerra mondiale, ma capace di semplici balzi di cui il concorrente si serve per scavalcare avversari e ostacoli. Proverbiale è la sua descrizione da parte della voce fuori campo nei titoli di coda dell’edizione italiana: “Red Max, balzellon balzelloni, avanza spedito”»”.
RUFUS ROUGHCUT (9 nel disegno sotto) – La Spaccatutto, vettura 10, è occupata da un rude boscaiolo (il cui cognome, in inglese, suona come “taglio approssimativo” (rough cut), idiomatico per “qualcosa fatto alla bell’e meglio”) e dal suo castoro Sawtooth (ovvero “dente di sega”): è, naturalmente, una macchina di legno con al posto delle ruote altrettante seghe circolari in grado di tagliare via gli eventuali ostacoli.
L’ARMATA SPECIALE (10 nel disegno sotto) – La vettura 6 è il mezzo militare della corsa: un carro armato, guidato dal soldato Meekly (“meek” significa “mite”) agli ordini del guerrafondaio sergente Blast (ovvero “esplosione”), che per darsi una spinta a volte sfrutta il rinculo del cannone.
I FRATELLI SLAG (slag = ghiaietto) (11 nel disegno sotto) – La vettura 1 darebbe già da sola la misura del grottesco sottostante ai Wacky Races. E’ la Macigno-Mobile, una macchina di pietra pilotata da due rozzi cavernicoli: Rock e Gravel, gemelli coperti di lunghi capelli e armati di una clava che usano talvolta per bastonarsi a vicenda, talaltra per “ricostruire” il mezzo andato in frantumi in qualche incidente. I due cavernicoli ricordano molto un altro personaggio famoso di Hanna & Barbera ossia Capitan Cavey (Captain Caveman).