Quaratunesima puntata
La macchina del tempo ci porta indietro al 1981, nel “salotto” di Montecarlo.
Tra i due litiganti, il terzo gode. Il duello fra Nelson Piquet e Alan Jones, leit motiv delle ultime due stagioni, prosegue lungo le strade del Principato, ma con un finale inatteso e amaro per entrambi. Il via viene posticipato a causa del tunnel allagato dall’acqua utilizzata per spegnere l’incendio che nella notte è divampato all’interno dell’Hotel Loews.
Il brasiliano, secondo in campionato con 12 punti da recuperare a Carlos Reutemann, parte dalla pole e imbocca per primo la curva di Saint Devote. Dietro di lui ci sono il ferrarista Gilles Villeneuve, particolarmente a suo agio fra lampioni e marciapiedi, e la nuova Lotus 87 di Nigel Mansell (terza anche in griglia a un decimo dalla pole). Jones, però, è incontenibile e passa la monoposto del canadese al Mirabeau intorno al ventesimo giro (sui 76 previsti), lanciandosi all’inseguimento della Brabham capofila.
L’aggancio avviene al 40° passaggio, il sorpasso al 53°, quando Piquet commette un errore nel doppiare Patrick Tambay e finisce addosso alle barriere. Intanto si ritira Reutemann per un guasto alla trasmissione. Jones passa a condurre con mezzo giro di orologio su Villeneuve, e può amministrare il divario senza patemi, visto che alla bandiera a scacchi manca solo una ventina di giri. Ma quando sembra fatta, sul cruscotto della Williams numero 1 si accende la spia della pompa di benzina: una luce intermittente che non lascia presagire nulla di buono.
Il campione del mondo, forte del vantaggio accumulato sulla Ferrari, opta per fermarsi ai box per uno splash and go. Ma al ritorno in pista il problema non si risolve e la monoposto bianca diventa facile preda di Villeneuve, che la scavalca sul rettilineo dei box e quattro giri più tardi regala a un motore turbo la prima storica affermazione nel Principato, riportando il Cavallino Rampante sull’attico del podio dopo un anno e mezzo.
Jones riesce a classificarsi secondo nonostante la Williams, negli ultimi chilometri, dia l’impressione di fermarsi da un momento all’altro. Il podio è completato da Jacques Laffite su Ligier; a punti anche l’altra Rossa di Didier Pironi, Eddie Cheever e lo svizzero Marc Surer su Ensign. Tra i non qualificati alla gara figurano Jean-Pierre Jabouille e le due Osella di Pierluigi Ghinzani e Beppe Gabbiani.
Foto di copertina di Franco Bossi