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Il tocco magico di Davide Brivio nella storica vittoria dell’Apine in F.1

Ha impiegato la miseria di 11 Gran Premi Davide Brivio per lasciare la sua impronta anche in Formula 1. Il manager brianzolo, tanto rimpianto dalla Suzuki, che ha salutato l’inverno scorso dopo averla portata al titolo mondiale della MotoGP, ha contribuito alla prima vittoria del team Alpine in F.1. Davide ha la bacchetta magica. La sua impronta si vede già. A firmare lo storico successo dell’Apine motorizzata Renault è stato il francese Esteban Ocon, che ha dominato il GP d’Ungheria al termine di una gara che definire pazza è limitativo. A Budapest è successo di tutto e di più: pioggia, incidenti, duelli all’arma bianca, colpi di scena dal primo all’ultimo dei 70 giri, penalità e squalifiche. Alla fine festeggiano in tanti: il 24enne Ocon, al primo successo in carriera, il poleman Lewis Hamilton, autore di una rimonta sensazionale dall’ultimo posto, Fernando Alonso, che duellando per oltre dieci giri con il sette volte campione del mondo ha aiutato il compagno di squadra a vincere la gara, e Carlos Sainz, che in virtù della squalifica di Sebastian Vettel per essere rimasto senza benzina subito dopo il traguardo, ha conquistato il secondo podio stagionale. L’Aston Martin, però, ha fatto ricorso: se ne saprà di più nelle settimane prossime.

STRIKE BOTTAS – Al via, su pista umida e con tutti i piloti che hanno optato per le gomme intermedie, Valtteri Bottas è partito al rallentatore dalla seconda casella e per recuperare il terreno perduto ha ritardato la staccata tamponando Lando Norris e innescando una carambola che ha coinvolto le Red Bull. Gara finita per Bottas, Norris e l’incolpevole Perez. Max Verstappen, leader del Mondiale, invece, è riuscito a rientrare in pista, seppure con la monoposto gravemente danneggiata. Nel frattempo, un’altra staccata folle di Lance Stroll rovinava la gara di Charles Leclerc, costretto al ritiro. Sia Bottas che Stroll sono stati poi puniti dai commissari: nel GP del Belgio, in programma dopo la pausa estiva, perderanno cinque posizioni in griglia.

BANDIERA ROSSA – La bandiera rossa esposta per recuperare le auto distrutte e i detriti finiti in pista ha congelato le posizioni. Ma alla ripartenza è successo l’incredibile. Rimasti tutti con le gomme intermedie, 14 piloti su 15 sono rientrati ai box al termine del giro di formazione per montare le slick. L’unico a non farlo è stato il leader Hamilton, che si è così ritrovato sulla griglia da solo! Una scena mai vista in 70 anni di F.1. Ma la scelta dell’inglese si è rivelata sbagliata, perché la pista era ormai quasi completamente asciutta. E così anche Hamilton è dovuto tornare ai box, rientrando in gara in fondo al gruppo. Nel caos degli incidenti e dei cambi gomme, al comando si è ritrovato un incredulo Ocon, tallonato da Vettel, Latifi, Sainz e Alonso. Un’occasione d’oro per tutti e cinque. Il francese ha resistito agli attacchi del tedesco, mentre dalle retrovie si faceva largo Hamilton. Verstappen, invece, alle prese con una Red Bull inguidabile, vivacchiava nervoso ai margini della zona punti.

40 ANNI MA NON LI DIMOSTRA – Mentre Ocon e Vettel resistevano davanti, alle loro spalle si è infuocata la lotta per il podio, con Sainz e Alonso a darsi battaglia per la terza posizione. A scompaginare i piani è arrivato Hamilton, che ha ingaggiato con il 40enne asturiano un duello degno dei tempi in cui erano compagni di squadra in McLaren. Fernando è riuscito a tenere dietro l’inglese per una dozzina di giri, consegnando su un piatto d’argento la vittoria a Ocon. Un giro in più ed Hamilton avrebbe passato lui e Vettel. Il focoso britannico, che insegue la vittoria numero 100, si è dovuto così accontentare (si fa per dire) del terzo posto (poi diventato secondo) e della ritrovata vetta del Mondiale. Era a meno 33 da Max, ora è a +8. Nel giorno più bello per lo sport italiano grazie alle medaglie d’oro olimpiche nell’atletica leggera, Sainz ha salvato il bilancio della Ferrari con un più che onorevole terzo posto (non festeggiato visto che sul podio ci è salito Vettel). Dietro lo spagnolo hanno chiuso nell’ordine Alonso, Gasly, Tsunoda, Latifi, Russell, Verstappen e Raikkonen. Una giornata importante anche per il team Williams, tornato a punti dopo due anni.

“GRAZIE FERNANDO” – “E’ una sensazione troppo bella – ha detto un emozionato Esteban Ocon nel parco chiuso prima di salire sul podio insieme a… 11 titoli mondiali – In questi anni abbiamo vissuto momenti difficili ma li abbiamo superati. E’ fantastico. Abbiamo vinto anche grazie alla difesa di Fernando. Avere lui come compagno di team è fantastico. Stiamo lavorando per avvicinarci alle prime posizioni in griglia. E’ stato un grande lavoro di squadra. Il team ha sempre mantenuto una grande fiducia in me. Sebastian mi ha messo una grande pressione, ma ce l’ho fatta”. Quando il talento incontra l’opportunità. E pensare che Ocon, come tanti altri colleghi in erba, nel recente passato ha rischiato più volte di ritrovarsi senza un sedile. Giovane, veloce e disoccupato. La vittoria in Ungheria è la rivincita più bella nei confronti di chi aveva dubitato di lui.

ORDINE D’ARRIVO – 1. Ocon, 2. Hamilton, 3. Sainz, 4. Alonso, 5. Gasly, 6. Tsunoda, 7. Latifi, 8. Russell, 9. Verstappen, 10 Raikkonen.

CLASSIFICA PILOTI – Hamilton 195, Verstappen 187, Norris 113, Bottas 108, Perez 104, Sainz 83, Leclerc 80, Ricciardo 50, Gasly 48.

CLASSIFICA COSTRUTTORI – Mercedes 303, Red Bull 291, McLaren 163, Ferrari 163.

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